Pubblico un estratto della premessa che ho scritto per il libro “Presi in ortaggio” che sarà presentato a Bari il prossimo 24 maggio.
Mi sono sempre chiesto, senza trovare una risposta, perché nel comune in cui risiedo (Mola di Bari) alcune famiglie contadine esitano sulle sedie i prodotti della terra da loro coltivati. (…)
Ora che ne parlo, mi sono ricordato che il primo regalo che ebbi durante la mia infanzia fu una piccola sedia: era importante e utile, immagino. Così come ricordo la gioia dei miei figli quando, piccoli, sedevano su una sedia; pensavano di essere diventati grandi, forse.
La sedia è segno di ospitalità, di condivisione dello spazio e del tempo: accomodati! Anche per questo abbiamo deciso di dedicare la copertina di questo libro ad una sedia fotografata per le strade di Mola. Su quella sedia i nostri ortaggi stanno proprio bene. Comodi e in bella mostra, come spero starai tu mentre leggi queste poche righe che anticipano il tema di questo libro: la biodiversità orticola. Nella diversità biologica c’è tutto, c’è bellezza e ricchezza, ma non la ricchezza che produce diseguaglianze, non la bellezza artefatta; c’è il nostro capitale naturale. Per questo ti invito ad accomodarti e a leggere questo libro. Con affetto e passione. Quasi in ostaggio, come coloro che sono costretti a sedere su una sedia per una foto con cui chiedere il riscatto.
“Presi in ortaggio” è certamente un gioco di parole. Gli ortaggi possono essere definiti come quei prodotti raccolti da piante per lo più erbacee, di solito prima che queste abbiano completato il loro ciclo biologico, per essere utilizzati per l’alimentazione diretta, in parte o in toto, crudi o cotti, freschi o conservati, come alimenti per l’uomo. Di questo parla “Presi in ortaggio”: otto prodotti straordinari della cucina contadina pugliese.
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