I team di esplorazione del DiSSPA e dell’Università del Salento, capeggiati rispettivamente dal Prof. Ricciardi e dalla Dr.ssa Accogli, nell’ambito delle attività 01 e 02 del Progetto BiodiverSO hanno compiuto alcune missioni nell’areale salentino per l’individuazione e l’acquisizione di risorse genetiche delle specie d’interesse del progetto. I team hanno visitato alcuni biopatriarchi, compiendo la georeferenziazione dei siti in cui erano in coltivazione le risorse genetiche acquisite. Nella foto 1 si possono notare alcuni dei componenti i team di raccolta con il Sig. Italo Vetrugno di Novoli, che ha fornito seme autoriprodotto da numerosi anni di pomodoro “tondo paesano” (Foto 2 e 3), conservato intrecciando i frutti in serte. Il Sig. Vetrugno, per accordi presi, sarà nuovamente incontrato nella presente annata agraria per l’acquisizione del seme di un’accessione di spuredda (Foto 4). Nel territorio di Campi salentino è stato possibile compiere anche la georeferenziazione del sito di coltivazione di un’accessione di melone (Foto 5) già acquisita dal Sig. Tolomeo e, peraltro, già valutata dal DiSSPA nell’a.a. 2013/2014. Nella foto 6 è possibile osservare il biopatriarca Sig. Melcore di Cavalino (S. Donato), che ha donato semente di vari tipi di cima di rapa (quarantina, novantina, di S. Martino, natalizia, etc.) da lui coltivati (Foto 7). Lo stesso ci ha mostrato come, per segnalare le piante di cima di rapa da cui ottenere il seme per il successivo trapianto, proceda a eliminare le foglie attorno alle infiorescenze (Foto 8 e 9). In ultimo, il Sig. Melcore ci ha anche voluto far dono di alcune zucche caratteristiche per forma, grandezza e dimensioni, che produce in larga quantità nella propria azienda (Foto 10 e 11). L’esplorazione si è conclusa visitando anche il biopatriarca di Muro leccese: Sig. Rocco Spano, da cui abbiamo acquisito seme autoriprodotto da lungo periodo di una particolare accessione di Cucumis melo L. denominata in loco come: “Minne di monache”. Questo ecotipo agrario viene seminato o trapiantato a maggio e continua a produrre fino al periodo natalizio. Detta accessione, come tutte quelle di nuova acquisizione, saranno prossimamente valutate e caratterizzate in isolamento nell’Azienda Sperimentale Martucci dell’Università di Bari sita nell’agro di Valenzano (Ba). Come sempre, ci è gradito ringraziare tutti i biopatriarchi visitati per la loro pazienza, disponibilità e gentilezza, ricordando anche come il loro continuo operato sia stato e sarà un prezioso e insostituibile fattore per la salvaguardia della biodiversità vegetale.











