Prosegue la valutazione della risposta del “Pomodoro di Manduria” (PM) nei confronti dei virus che infettano il pomodoro con esiti molto gravi sia sulla quantità, sia sulla qualità della produzione. Le prove sono state effettuate con il ceppo ricombinante di Potato virus Y (denominato PVYC– to), necrogenico su pomodoro e con un ceppo nanizzante di Cucumber mosaic virus (denominato CMV-TTS) corredato di RNA satellite, isolati, rispettivamente, da campi di pomodoro della provincia di Foggia e della provincia di Brindisi.
Relativamente a PVYC– to, le piante di PM e della varietà commerciale di pomodoro UC innestate su PM sono risultate resistenti alla infezione mostrando un accumulo virale nei tessuti fogliari infetti che è risultato significativamente più basso rispetto alle piante non innestate. Questi dati sono in accordo con la sintomatologia indotta sulle piante infette che era lieve e mai a fenotipo necrotico. L’analisi trascrittomica relativa ad enzimi chiave coinvolti nel silenziamento genico (RS) ha evidenziato che l’innesto di per sè influisce positivamente sulla risposta di PM basata su RS, con particolare riferimento ai geni DCL2, RDR1 e AGO1.
Relativamente a CMV-TTS, le piante di PM e e della varietà commerciale di pomodoro UC innestate su PM hanno mostrato una sintomatologia più lieve rispetto ai controlli non innestati, consistente in leggero filimorfismo (riduzione della lamina delle fogliole) ma mai nanismo e accorciamento degli internodi. Le piante innestate su PM hanno anche evidenziato la remissione dei sintomi a circa un mese dopo l’inoculo. L’accumulo virale nei tessuti fogliari infetti non collima con la sintomatologia osservata in quanto in tutte le combinazioni è stato osservato un aumento del titolo virale oscillante fra il 75 ed il 100% rispetto ai relativi controlli non innestati. Per una più corretta interpretazione di questi dati occorrerebbe separare l’effetto del CMV da quello del suo satellite che può interferire tanto con l’accumulo del virus quanto con la risposta della pianta basata sull’RS. Anche l’analisi trascrittomica relativa ad enzimi chiave coinvolti nell’RS ha evidenziato differenze rispetto a quanto osservato con Tomato spotted wilt virus (TSWV) e PVYC– to. Infatti DCL2 non è risultato differenzialmente espresso tra piante innestate infette e non infette, mentre AGO1 è risultato sovraespresso nelle piante innestate infette rispetto ai rispettivi controlli non innestati.