In un precedente articolo vi abbiamo descritto un prodotto della tradizione gravinese: i continui ricacci dei germogli del finocchietto. Le “barbe” (foglie) e i teneri germogli si raccolgono dalla primavera all’autunno inoltrato e vengono consumati, oltre che nei tipici piatti “U callaridde” (lo stufato di agnello) e il “timballo di finocchietti”, come contorno, lessati o crudi nelle insalate. Inoltre, possono essere utilizzati anche i fiori e i frutti.
I “semi” del finocchietto vengono utilizzati per scopi aromatici. Vengono usati per dar sapore ai taralli (il “tarallo dell’Immacolata”) e alla salsiccia di maiale tagliata a punta di coltello, ed utilizzati per produrre liquori. Sono apprezzati anche in erboristeria per le proprietà sedative dell’olio.
- Foglie di finocchietto da cucinare
- U callaridde
- Finocchietto al forno
- Rosolio di finocchietto
- Rosolio di finocchietto