Siamo ad Aradeo, un comune che conta meno di 10.000 abitanti, situato a sud-ovest di Lecce. Aradeo non è mai stato un paese a vocazione industriale, e conserva ancora oggi la sua forte identità contadina.
In un passato non molto lontano, i piccoli e medi agricoltori si dedicavano in particolare alla viticoltura e all’olivicoltura, ma era diffusa anche la produzione di ortaggi, che venivano venduti al mercato locale o in quelli dei comuni vicini, come la più grande Galatina.
Mio nonno, originario di questo paese, nacque in una modesta e umile famiglia contadina: suo padre lavorava come mezzadro per i proprietari terreni, che gli permettevano di utilizzare per sé stesso e per la sua famiglia una parte (scarsa) del raccolto. Le campagne, le dimesse case con cisterne e pergolati, le piccole vigne, gli sparuti alberi da frutto, come un libro impolverato, serbano ancora una forte traccia dell’anima agricola del paese, e ne raccontano la storia a chi sa leggerla.
La particolarità di Aradeo risiede nel fatto che tutto il suo territorio è attraversato da numerosi canali, tra cui il più famoso è l’Asso. Questo dà al paesaggio una linea morbida, disegnata da dolci avvallamenti e collinette solcate dall’acqua e costeggiate da alte canne che dondolano al vento.
La tradizione contadina di questo piccolo comune è ancora molto forte. Tra le meraviglie che si nascondono nelle nostre campagne, custodite da anziani agricoltori, ci siamo imbattuti in tre varietà di pomodoro invernale. Angelo Stifani, classe 1944, li riproduce «da almeno 40 anni», come afferma lui stesso, da semi avuti dal padre o da amici contadini.
Il pomodoro “Lamascìano” è un pomodoro invernale dalla forma allungata, piriforme, coltivato in seccagno. Grazie alle testimonianze di Luigi Conte e Vito Mele, ma anche di altri agricolotori locali, possiamo dire con certezza che questa varietà di pomodoro è storicamente coltivata e diffusa nel circondario con lo stesso nome ma con pezzature differenti.
Un’altra cultivar interessante è quella del pomodoro invernale “chiattu” (piatto): costoluto, schiacciato ai poli, di colore regolare rosso intenso, dal sapore amarognolo come i “veri” pomodori invernali. Un gran numero di consumatori della fascia d’età che va dai 40 ai 60 anni ricercano in particolare questo pomodoro, che ricorda loro i sapori dell’infanzia. Si deduce che, qualche decennio fa, questo pomodoro doveva essere tra i più diffusi e consumati.
Per ultimo, il sig. Angelo Stifani ci mostra orgoglioso quella che è considerata una delle varietà migliori di pomodoro, ovvero il giallo invernale “di Aradeo”. La serbevolezza di questo pomodoro è di media superiore alle altre varietà di colore rosso. La pezzatura, il sapore e la resistenza lo hanno portato a diventare il prodotto di punta di un’interessantissima realtà di giovani che, proprio ad Aradeo, sta investendo molto sulla terra e sull’agricoltura multifunzionale.
Stiamo parlando di Karadrà. Ma questa è un’altra storia, che vi racconteremo presto.
- Angelo Stifani con alcuni pomodori della varietà “giallo invernale”
- Le pende di pomodoro “chiatto”, “lamascìano” e giallo invernale
- Angelo Stifani con le sue pende di pomodoro
- La campagna a fine agosto con le piante di pomodoro
- Angelo Stifani ci mostra una penda “mista”: si notano le varietà “lamascìano”, “chiatto” e giallo invernale
certamente avrebbe potuto contribuire il nonno con qualche notizia inpiù. Bravissima interessante ricerca e ottimo articolo.