Il frutto per eccellenza sempre presente durante le calde estati mediterranee è sicuramente l’anguria. Molto apprezzata per il suo basso contenuto calorico, ma soprattutto per il suo potere dissetante e rinfrescante durante le giornate torride ed afose che caratterizzano le estati pugliesi.
Durante le missioni di esplorazione sul territorio regionale, condotte dal team dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) del CNR, sono state recuperate e successivamente coltivate e caratterizzate alcune varietà antiche di angurie pugliesi.
In particolare nell’agro di Margherita di Savoia (BAT), nelle zone imminenti le saline, sono state recuperate due varietà antiche di anguria, una dalla buccia verde molto scuro con polpa gialla, l’altra con pericarpo chiaro e polpa rossa.
L’agricoltore custode di queste due antiche varietà ha raccontato che l’anguria a polpa gialla ha il pericarpo molto duro e resistente e, per questa sua caratteristica, è chiamata localmente “Vrnin”. Infatti questa anguria viene consumata principalmente in inverno come “crudités”, eliminando la parte centrale della polpa ormai priva di consistenza, ed utilizzando solamente il pericarpo con i primi centimetri di polpa.
Anche nell’agro di Torremaggiore (FG), è stata recuperata una varietà antica di anguria, chiamata localmente “anguria nera”.
Le tre varietà rinvenute sono state moltiplicate e caratterizzate dall’IBBR.
I frutti delle tre risorse recuperate si sono mostrati totalmente differenti tra di loro. La prima varietà di Margherita di Savoia è un cocomero allungato, dalla buccia verde scuro, con la polpa giallo/bianca caratterizzata da un sapore poco zuccherino. La seconda varietà, sempre di Margherita di Savoia, presenta un pericarpo chiaro screziato di verde scuro, ed all’interno la polpa assume una colorazione rossa non molto intensa, caratterizzata da un buon livello zuccherino.
Infine, l’anguria di Torremaggiore si è presentata con delle striature scure sul pericarpo, tipiche dell’anguria comune, con forma tondeggiante e polpa rossa, particolarmente dolce al palato.
I semi, recuperati dalla moltiplicazione in campo e conservati nella banca dei semi IBBR, sono di taglia media per le varietà di Margherita, mentre per l’anguria nera di Torremaggiore i semi hanno forma, dimensione e peso inferiori rispetto alle altre due varietà prima descritte.
In collaborazione con: Salvatore Cifarelli, Francesco Losavio, Paolo Direnzo, Antonio Quattromini
- Anguria vernina di Margherita di Savoia
- Anguria chiara di Margherita di Savoia
- Anguria chiara di Margherita di Savoia
- Anguria di Torremaggiore
- Anguria nera di Torremaggiore (FG)