Da sabato 12 a domenica 13 tantissime cose sono successe all’interno delle sale dell’antico Palazzo Grassi, centro culturale di Aradeo: un evento fortemente voluto dall’Associazione Arci Club Gallery che con il patrocinio del Comune di Aradeo e in collaborazione con i Cantieri Teatrali Koreja ed il SAC Salento di Mare e di Pietre ha reso possibile ‘Aradeo e l’Agricoltura. Una Stagione Nuova per le Biodiversità’.
Un evento voluto per innescare un confronto tra la cittadinanza ed esperti del settore, una discussione attiva per far comprendere cosa sia la biodiversità e perchè sia così importante recuperarla e custodirla, ed il valore economico che può restituire alla comunità, per ricordare come i nuovi metodi di coltivazione e le nuove pratiche agricole hanno soppiantato vecchi mestieri e vecchie colture che reggevano l’economia di un intero paese.
Per innescare questo processo sono state tante le realtà coinvolte e che hanno potuto confrontarsi e mostrare nuovi modi per riscoprire la propria identità culturale attraverso il riappropriarsi del legame con la terra e con il mondo contadino.
BiodiverSO ha presentato il suo progetto attraverso l’allestimento di una mostra fotografica di ortaggi e di biopatriarchi ed una mostra pomologica di varietà locali (carciofi, pomodori, cicorie, patate, sponzali e tanto altro fornito dagli agricoltori locali, oltre che piante spontanee). Le mostre, realizzate a cura dei nostri partner ECO-logica srl e DiSTeBA, erano completate dalla proiezione dei sei ‘Episodi di biodiversità orticola pugliese’ e dalla presentazione dei prodotti editoriali ‘Almanacco biodiverso’ e ‘Racconti raccolti’.
L’ Associazione Arataion ha curato la mostra fotografica ‘Aradeo e l’Agricoltura’, che illustra l’impegno di questi ragazzi in un progetto di recupero della memoria storica attraverso le fotografie, per ricostruire la storia agricola della comunità di Aradeo;
Esponevano poi i giovani progetti agricoli del territorio: Salento Km0 di Galatina, Zafferano Luna di Aradeo, Cooperativa di Comunità Jemma di Zollino, che testimoniavano la volontà rinnovata di creare economia dal lavoro agricolo.
L’evento si è aperto sabato 12 marzo alle ore 9.00 per le sole scolaresche dell’Istituto Comprensivo di Aradeo. Un modo per riavvicinare i più giovani a quelle tradizioni proprie della terra in cui sono nati e in cui stanno crescendo ma con cui hanno ormai un legame sempre più debole. Incuriositi dagli allestimenti, sono stati guidati attraverso le sale alla scoperta delle storie di mestieri scomparsi, degli ortaggi, dei semi in esposizione, dei video proiettati, delle immagini dei biopatriarchi, ed affascinati dalle poesie del sig. Marra, il poeta contadino novantenne che li ha incontrati a Palazzo Grassi.
A partire dalle ore 17.00 invece gli spazi delle mostre e del convegno sono stati aperti al pubblico che nonostante la pioggia ci ha accolto numeroso ed entusiasta.
Alle 18.00 ha preso avvio il convegno durante il quale l’intervento di vari esperti e professionisti ha permesso di coprire i vari aspetti del tema, oggetto del dibattito: la presentazione del Progetto BiodiverSO, il suo percorso, l’importanza della salvaguardia della biodiversità, la sua applicazione in agricoltura e nella formazione dell’agricoltore contemporaneo, il recupero delle varietà orticole, dei prodotti fruttiferi ed agroalimentari, con particolar attenzione a quelli locali e del Salento.
In questa atmosfera di ritorno alla tradizione hanno chiuso l’incontro le donne del progetto dei Cantieri Teatrali Koreja con una esibizione di canti e balli popolari, ed è tornato infine a farci visita Giuseppe Marra il poeta contadino di Aradeo che a 93 anni, ha ormai lasciato la coltivazione della terra, ma si fa ancora portavoce di una forte tradizione orale, recitando a memoria i suoi versi insieme ad un altro anziano contadino custode di antichi saperi, Luigi Carlino.
‘Aradeo e l’Agricoltura’, le cui mostre si sono protratte anche per tutta la giornata di domenica 13 marzo, ha dimostrato quindi la necessità di ricordare alla comunità la sua cultura e le sue tradizione che le appartengono, offrendo nuovi mezzi o spesso riprendendone di vecchi, per dar corpo all’idea alla base del’incontro: ‘Torno nei campi perchè le piazze sono piene ma le terre vuote’ come recita la citazione di M. Colizzi adottata dal progetto Karadrà.