3. Conservazione ex situ
Questa attività prevede la conservazione, fuori dall’ambiente naturale (ex situ), dei semi e/o di parti di pianta idonee alla moltiplicazione, la semina e/o il piantamento, la rivitalizzazione, la propagazione e la gestione del materiale, per garantire l’uso del germoplasma, salvaguardare dall’estinzione le varietà a rischio di scomparsa e tentarne una successiva reintroduzione.
L’obiettivo è utilizzare le esperienze e le procedure per la conservazione ex-situ allo scopo di creare un sistema di riferimento a livello regionale.
La conservazione ex situ è attuata tramite realizzazione di campi catalogo, cioè collezioni di piante in campo, di collezioni di semi mantenute anche “in doppio” nelle banche del seme, collezioni di materiale di propagazione, in vitro o in condizioni di crescita rallentata, per conservare il materiale in condizioni di sanità, riducendo spazi e costi.
I partner del progetto BiodiverSO che hanno attuato questa attività nella Fase I (2014-2015) sono:
DISAAT-UNIBA, DISSPA-UNIBA, DiSTeBA-UNISALENTO, ECO-logica, F.lli Corrado, Iannone, IBBR-CNR, Sempreverde, Co.Vi.Ser.
I partner del progetto BiodiverSO che stanno attuando questa attività nella Fase II (2016-2017) sono:
DISAAT-UNIBA, DISSPA-UNIBA, DiSTeBA-UNISALENTO, ECO-logica, F.lli Corrado, Iannone, IBBR-CNR, Sempreverde, Co.Vi.Ser.