Di seguito l’articolo pubblicato ieri:
La mostra al Fortino Sant’Antonio di Bari, tenutasi ai primi di ottobre, ha colto nel segno. Semplici visitatori ed esperti hanno potuto capire cos’è la biodiversità e perché va preservata. La meravigliosa (ed utile) varietà delle specie coltivate si è di gran lunga ridotta in questi anni e la Commissione Europea è intervenuta con programmi e finanziamenti specifici. Grazie a questa attenzione, la regione Puglia ha finanziato cinque progetti di alto calibro sull’agro-biodiversità, coinvolgendo le Università di Bari, Lecce e Foggia nonché l’Istituto di bioscienze e biorisorse del Cnr.
Le straordinarie esperienze, gli sforzi e soprattutto i risultati di un impegno durato oltre due anni si condensano nell’allestimento curato da ECO-logica al Palagreen in Fiera del Levante. Sono quattro giorni, da giovedì 15 a domenica 18 ottobre, di convegni ed iniziative di alto livello sul mondo della biodiversità pugliese. Nel padiglione 20 della Fiera del Levante saranno raccontate le storie dei cinque progetti integrati e le prospettive di salvaguardia dell’agro-biodiversità con studiosi di primo piano dei centri di ricerca pugliesi. Un nome per tutti, Pietro Santamaria, responsabile del progetto BiodiverSO, che ha riportato al patrimonio agrario un centinaio di specie orticole a rischio di estinzione o erosione genetica.
Non mancherà l’assessore regionale all’agricoltura Leonardo Di Gioia che, assieme ai funzionari regionali, illustrerà articolatamente quanto si è fatto e si farà per consentire alla Puglia di rimanere una regione faro nell’ambito della produzione agricola di qualità. Una produzione che, a fronte di un probabile aumento delle quantità e delle rese richieste, dovrà confrontarsi con criteri di rispetto ambientale necessariamente più rigidi di quelli osservati finora. I progetti finanziati dal piano di sviluppo rurale riguardano il patrimonio classico dell’agricoltura mediterranea come cereali e leguminose, vite, olivo nonché fruttiferi ed ortaggi.
Tra le relazioni, tutte di alto interesse, si segnalano venerdì 16 ottobre quelle presentate da Beti Piotto, agronoma e ricercatrice dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con numerose esperienze internazionali. “Tutto è iniziato 12.000 anni fa; la perdita di diversità in campo agrario” alle 10 e “Impiego di specie spontanee nel ripristino urbano e periurbano” alle 15.15.
Ma non ci sarà solo l’approfondimento scientifico ed economico connesso ad un tema così centrale e vasto come la biodiversità. La quattro giorni avrà momenti di degustazione a cura di Bigood, catering bio-solidale ed una vera e propria festa della biodiversità e dell’orticoltura sociale.
Nella mattinata di domenica, dalle 10 alle 13, gli spazi del Palagreen si animeranno con intermezzi musicali di ricercatori, esperienze di orticoltura sociale a confronto, proiezione di documentari e naturalmente degustazioni. “La biodiversità in mostra” è l’evento finale di progetti che hanno arricchito il patrimonio scientifico della Puglia e l’esperienza dei biopatriarchi, coloro che hanno conservato le specie autoctone pugliesi, conservando i semi e preservando caratteristiche difficilmente riproducibili in laboratorio.
Tutti i particolari del programma sul sito biodiversitapuglia.it o sul profilo fb e di vari altri social network di BiodiverSO.