Felice Suma e la biodiversità vegetale di Ceglie Messapica

Durante l’attività di reperimento di biodiversità degli ortaggi pugliesi, abbiamo incontrato il dr. Felice Suma, agronomo, certificatore bio nella sua Ceglie Messapica, promotore di numerosi eventi finalizzati alla valorizzazione dei prodotti della nostra terra. Collega di studi del coordinatore del progetto BiodiverSO, Pietro Santamaria, docente dell’Università di Bari, Felice Suma è impegnato anche professionalmente sul territorio e da qualche anno ha iniziato a recuperare antiche risorse vegetali autoctone. Partendo dalle conoscenze di famiglia, a cui si sono aggiunte presto quelle professionali, ha pian piano costituito una rete di anziani contadini ognuno dei quali custodisce un patrimonio prezioso.

Così con il collega ed amico dr. Venerito ed altri sostenitori dell’iniziativa, hanno costituito l’associazione Passo di terra,  per la Tutela del Patrimonio della Murgia Sud Orientale, con cui hanno promosso tante iniziative collaborando anche con il GAL Alto Salento, Slow Food e l’Università (un esempio nell’anno internazionale della biodiversità). Nel tempo hanno sensibilizzato la comunità locale, individuato e reperito circa 200 antiche varietà locali tra cui la scarola cegliese, il pomodoro fiaschetto, il pomodoro Regina, un pomodoro giallo d’inverno, una melanzana locale, il peperoncino cegliese u’zifferin, il peperoncino spinedda, peperoncino nas de cane e altro… (tanti i frutti).

Il dr. Suma è entusiasta di collaborare con noi e condividere le sue conoscenze; anzi, vorrebbe che si costituisca un albo regionale dei custodi della biodiversità. Straordinario il dr. Suma!

Un Commento su “Felice Suma e la biodiversità vegetale di Ceglie Messapica”

  1. Lucia De Stradis

    Buongiorno, sono una docente di matematica ormai vicina alla pensione, ma soprattutto sono una sud-pugiese con tanta passione per le tradizioni familiari del proprio territorio tramandate come in un DNA dalla vita trascorsa accanto ai nonni che da sempre si sono occupati di agricoltura.
    Ho acquistato e conservato con tanti sacrifici un appezzamento di terreno con trullo perfettamente abitabile e non “ristrutturato” ,al confine tra il territorio di Martina Franca e Ceglie Messapica, tra i boschi, tra Pezze Mammarella e Pozzo Salerno.
    Il terreno e gli alberi sono ad uso esclusivamente familiare , e , da qualche anno ho tentato di arricchire il frutteto con varietà arbicole
    d’altri tempi : cotogni, sorbi, corbezzoli, giuggioli, fichi, amarene e visciole, peri, mandorli, ulivi, noci, castagni.
    Ho incontrato molta difficoltà nel reperire varietà locali non commerciali.
    Avrei anche bisogno di informazioni circa metodologie tradizionali di coltivazione e raccolta.
    Per passione recupero metodi tradizionali di trasformazione e conservazione dei prodotti, promuovo in famiglia e fra amici una alimentazione stagionale, ricca, gustosa e varia, utilizzando prodotti locali e spesso anche selvatici.
    Le giornate trascorse nei miei trulli sono sicuramente a bassissimo impatto ambientale, unico lusso concesso l’elettricità; L’acqua, assolutamente piovana, deve essere utilizzata con moderazione e riciclata per innaffiare qualche pianta di rosa.
    Mi potreste fornire informazioni per reperire varietà locali e metodi di coltivazione?
    Io sarei disponibile per ” raccontare” uno stile di vita più naturale e nel contempo gustoso
    cari saluti
    Lucia De Stradis

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