In campagna con il pallottoliere?

Mio padre, che ha 84 anni, è sempre stato abile nel far di conto, nonostante non abbia completato la seconda elementare per colpa di Lalluccio, quel maestro terribile che gli dava le bacchettate sulle mani se scriveva troppo sottile o, poco dopo, perché scriveva troppo spesso. Per questo mio padre abbandonò la scuola e si dedicò soltanto al lavoro in campagna.

La matematica è fondamentale per gli agricoltori. Soprattutto l’aritmetica.

Durante l’infanzia ho imparato a conoscere il significato di cottimo (a sette anni ho ricevuto la mia prima paga per la raccolta delle olive in un piccolo paniere), mentre più tardi, quando a Mola si diffuse la coltura del carciofo, ho imparato il modo in cui contare i carciofi raccolti.

Ne raccoglievamo migliaia e migliaia in un giorno (soprattutto la domenica, quando non andavo a scuola e potevo/dovevo aiutare mio padre…): dopo averli raccolti e accumulati in prossimità del mezzo che li avrebbe trasportati in paese, al magazzino, ci disponevamo intorno al cumulo di carciofi e ognuno di noi (mio padre, io e uno o più amici di mio padre, a seconda della quantità di carciofi da raccogliere) contava ad uno ad uno i carciofi. Per evitare errori e confusione, ogni volta che contavamo 100 carciofi mettevamo da parte un carciofo e così alla fine moltiplicavamo per 100 il numero dei carciofi messi da parte.

Un altro stratagemma per contare e non sbagliare lo adottavamo per verificare che ci avessero venduto il numero esatto di viaggi di terra per aumentare il franco di coltivazione. Era una pratica molto diffusa negli anni Settanta del secolo scorso… I camion scaricavano il terreno e ripartivano per ripetere lo stesso tragitto finché non raggiungevano il numero di viaggi concordato. Ma come potevamo fare per controllarli senza stare ad aspettarli e a contarli uno alla volta? Alla fine delle consegne, prendevamo un numero di legnetti e ad uno ad uno li mettevamo in cima ai cumuli di terreno. Non si poteva sbagliare: i cumuli avevano più o meno la stessa altezza e le bacchette di legno facevano da antenna su ognuno di essi. I conti tornavano.

È importante la matematica. In famiglia abbiamo continuato ad avere una predilezione per la matematica; mia sorella la insegna a scuola con straordinaria capacità, io ho imparato da mio padre l’abilità di stimare la produzione lorda vendibile (lui è stato sempre un abile mediatore, tanto da lavorare nelle compravendita soprattutto di uva) e mio figlio promette davvero bene…

Lascia un Commento

Devi essere loggato per poter commentare.

« Back