Tutti nella stagione estiva almeno una volta nella vita abbiamo mangiato la zucchina (Cucurbita pepo), ortaggio che arricchisce i pasti di ogni famiglia in questo periodo. Molto richiesta nei mercati, per via del bassissimo valore calorico, grazie alla composizione per il 95% di acqua, e la ricchezza in vitamine A e C.
Della pianta di zucchina, oltre al frutto, vengono utilizzati in cucina i fiori (essendo una specie monoica, produce molti fiori sia maschili che femminili sulla stessa pianta), ed i talli, getti vegetativi di accrescimento della pianta.
Ma quanti dei consumatori sanno che la zucchina normalmente presente sui banchi dei mercati è un frutto immaturo?
Infatti la zucchina viene raccolta quando raggiunge una dimensione di circa 15 cm, con la buccia sottile e brillante. Se invece non viene raccolta, continua la sua crescita aumentando le dimensioni, producendo semi al suo interno, che da un lato servono alla pianta per riprodursi, mentre dall’altro rendono la zucchina meno apprezzata sui banchi dei mercati.
L’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR sta svolgendo degli studi in merito alla caratterizzazione morfo-agronomica di alcune varietà locali pugliesi di Cucurbita pepo raccolte sul territorio regionale.
Dai primi dati raccolti, risulta come quasi tutte le varietà disponibili presentino una crescita della parte vegetativa delle piante con la tipica forma a cespuglio e assenza di ramificazioni secondarie. I cirri (strutture modificate che servono alla pianta per ancorarsi ai supporti che incontra durante la crescita) sono per lo più assenti, il lembo fogliare ha dimensioni medio-grande e le foglie stesse sono caratterizzate da incisioni che variano da quelle superficiali a quelle più profonde, a seconda delle varietà.
Per alcune varietà locali i semi a disposizione erano in quantità limitata. Pertanto, è stata effettuata una impollinazione manuale utilizzando il polline dei fiori maschili sui fiori femminili della stessa pianta, prestando attenzione a chiudere e coprire i fiori dopo l’impollinazione.
I frutti delle differenti varietà sotto esame rientrano per lo più nelle forme cilindriche, piriformi e clavate, con una colorazione dell’epidermide che varia tra il giallo ed il verde, con alcuni tipi del tutto particolari, che vi proporremo quando sarà terminata la caratterizzazione.
In collaborazione con Paolo Direnzo (caratterizzazione e moltiplicazione) e Antonio Quattromini (preparazione comunicato)