Sono giunte a conclusione le attività di caratterizzazione del Pomodoro regina coltivato nei campi per la conservazione in situ, predisposti della Società Cooperativa Agricola “Progresso Agricolo”, situati in agro di Ostuni, Fasano e Monopoli.
Il campionamento delle bacche, nonché le successive analisi qualitativo-nutrizionali sono state effettuate dai ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) del CNR di Bari. Le analisi sono state effettuate presso i laboratori ISPA della sede di Bari e presso i laboratori dell’azienda sperimentale la “Noria” del CNR-ISPA di Mola di Bari.
Per ogni sito di coltivazione sono stati determinati i parametri morfologici, sostanza secca, acidità titolabile, solidi solubili totali, nonché i parametri colorimetrici. Sul materiale essiccato è stato successivamente determinato il contenuto di nitrato e dei principali cationi inorganici delle bacche di Pomodoro regina.
In virtù della peculiarità del Pomodoro regina di essere conservato per lunghi periodi, è stato inoltre determinato il contenuto di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) e dei principali carotenoidi presenti nella bacca di pomodoro sia al momento raccolta, sia dopo 3 mesi di conservazione a 4 °C.
Alla raccolta, il contenuto di fruttosio risulta maggiore del glucosio e tale condizione si mantiene anche dopo tre mesi di conservazione. Il contenuto di sodio risulta più elevato rispetto alle cultivar di pomodoro ciliegino comuni, a causa dell’impiego di acque tendenzialmente salmastre tipiche delle aree a vocazione orticola dei litorali pugliesi.
Il contenuto di carotenoidi, rappresentati per quasi l’80% dal licopene, viene influenzato dall’ambiente di coltivazione. In ogni caso il contenuto di licopene delle bacche di Pomodoro regina risulta abbastanza elevato se confrontato con quello delle bacche di alcune cultivar commerciali di pomodoro ciliegino. Dopo tre mesi di conservazione si osserva una sensibile riduzione del contenuto di zuccheri e carotenoidi a prescindere dal luogo di coltivazione.