Caratterizzazione qualitativa delle cime di fava

Presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è in corso un lavoro di caratterizzazione qualitativo-nutrizionale delle cime di fava (Vicia faba L.).

Si tratta degli apici della pianta, lunghi circa 5-10 cm, che si ottengono a seguito del processo di cimatura, pratica molto antica a cui gli orticoltori attribuiscono diversi vantaggi:

  • arresto dell’accrescimento della pianta;
  • aumento della percentuale dei baccelli allegati;
  • aumento della precocità di raccolta e del peso dei bacelli;
  • riduzione delle colonie di afidi che generalmente si annidano all’apice delle piante;
  • contenimento della taglia delle piante.

A seguito di indagini storico-bibliografiche è emerso l’utilizzo alimentare delle cime di fava, sia allo stato fresco per la preparazione di insalate, sia come ortaggio cotto previa bollitura.

In questa fase di prosecuzione di BiodiverSo si è partiti da queste informazioni culinarie per indagare sulle caratteristiche nutrizionali, di quest’ortaggio “inusuale”.

Lo scopo è quello di ottenere un ampio profilo qualitativo-nutrizionale, coerentemente con la necessità di caratterizzare le risorse genetiche vegetali della Puglia.

2 Commenti su “Caratterizzazione qualitativa delle cime di fava”

Lascia un Commento

Devi essere loggato per poter commentare.

« Back