La scheda predisposta dalla Regione Puglia ai fini dell’inserimento nell’elenco dei PAT riporta, per quest’ortaggio, il termine “Carciofi di Putignano” come denominazione, nonché i termini “Carciofo verde di Putignano” e “Carciofo violetto di Putignano” come nome geografico abbinato. Sono presenti, tuttavia, altri due sinonimi e termini dialettali: “Verde di Putignano” e “Violetto di Putignano”.
Si tratta di due varietà locali diffuse in quasi tutti gli appezzamenti di terreno dell’agro di Putignano. Infatti, nella scheda identificativa si specifica la loro coltivazione in tanti piccoli orti, compresi quelli domestici nei quali è molto frequente trovare qualche pianta di Carciofo verde di Putignano e Carciofo violetto di Putignano ; quest’ultimo risulta più precoce del precedente.
La scheda identificativa riporta anche alcuni esempi di produttori: Angelo Bianco, Antonio Caputo, Roberto Galluzzi e Pasquale Pesce.
È interessante riportare che nel dialetto putignanese col termine “pegn” si intende in maniera specifica il capolino del carciofo, alludendo alla forma della “pigna” prodotta dagli alberi di pino. Col termine “scarcioppe”, invece, si intende più specificamente la pianta del carciofo.
Ai fini delle prove documentali per comprovare l’adozione di regole tradizionali ed omogenee inerenti la lavorazione e conservazione per un periodo non inferiore ai 25 anni, nella scheda è riportata l’indicazione e la scansione digitalizzata di alcune pagine del testo “Atlante delle varietà di carciofo. Contributo alla conoscenza della varietà coltivate nel mondo” (a cura di Dellacecca V., Magnifico V., Marzi V., Porceddu E., Scarascia Mugnozza G.T.), edito da Edizioni Minerva (Torino) nel 1976.
Chiedo gentilmente la possibilità di avere in una versione leggibile le scansioni delle pagine relative al carciofo verde e violetto di Putignano del testo “Atlante delle varietà di carciofo. Contributo alla conoscenza della varietà coltivate nel mondo” (a cura di Dellacecca V., Magnifico V., Marzi V., Porceddu E., Scarascia Mugnozza G.T.), edito da Edizioni Minerva (Torino) nel 1976.
Grazie per la colaborazione
Mentre ci attiviamo per soddisfare la sua richiesta (meglio se rivolta al Progetto direttamente) ci spiega il perché di questa sua richiesta?