Il cardo selvatico è una pianta annuale e spontanea appartenente alla famiglia delle Asteraceae. È ricca di virtù terapeutiche che la rendono preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche, ma anche come protettore di malattie cardiovascolari e renali.
Nel Salento sono note tre specie: una volgarmente denominata “cardone” (Cynara cardunculus L.), l’altra conosciuta semplicemente come cardu riestu o cardo mariano (Silybum marianum L.) e il cardo scolino (Scolymus hispanicus L.).
A dispetto delle coriacee spine, essi trovano spazio nella tradizione gastronomica per la preparazione di squisiti piatti (cardunnceddhi a stanatu, minescia di carduni cu lu cranurisu, cardi fritti in pastella, minestra di cardi selvatici in brodo).
Hanno come habitat naturale i campi incolti e i margini delle strade, nonché radure erbose e pascoli magri.
Grazie al lavoro svolto dall’azienda agricola Donato Maglio si sta cercando di domesticare le tre varietà spontanee per meglio definire le loro caratteristiche morfologiche e nutrizionali.
Primi buoni risultati sono stati ottenuti per la coltivazione del cardo mariano.