Domenica 29 giugno 2014, il presidente della Pro Loco di Morciano di Leuca, Antonio Renzo, ci ha fatto omaggio di un paniere di Pomodori di Morciano.
Il Sig. Renzo mi offre il piccolo cesto dicendomi: «Questo è il vero Pomodoro di Morciano». Sembrava mi avesse convocata alla sede della Pro Loco per fugare il mio dubbio: i Pomodori di Morciano sono lisci o costoluti? Negli anni ’80 ho avuto a che fare con persone che si facevano arrivare da Morciano questa varietà, perchè conferiva più sapore alla passata di pomodoro (quella fatta in casa!); erano lisci, quasi sferici e di un colore rosso vivo. Da qualche anno tale varietà è stata rivalutata ma nella versione costoluta.
Taglia medio-grande, costolatura pronunciata, colore dell’epidermide rosso-vivo, polpa carnosa di colore rosso-rosato.
Il sig. Renzo mi aveva già fissato appuntamento con due contadini-custodi che siamo andati a trovare nel loro campo.
Il Sig. De Giorgi è un agricoltore che fa del pomodoro la sua principale coltura estiva; infatti, coltiva più di mezzo ettaro del suo podere con varietà di pomodoro che utilizza per confezionare la passata (localmente detta salsa di pomodoro). Ci subito ha indirizzato verso la varietà Pomodoro di Morciano, della quale ne aveva solo quattro filari in coltura (lunghi circa 10 m), che continua a tenere in coltura <<… perchè danno un altro sapore alla salsa>>. In una parcella più piccola, una seconda coltura di pomodoro locale, il fiaschetto, al quale nessuno dà più importanza ma per lui più saporito della varietà con denominazione locale. i quattro filari mostrano piante e frutti alquanto diversificati, tanto da indurci ad una primo raggruppamento in: lisci, costoluti, con costolatura evidente ma non pronunciata. ll Sig. De Giorgi ci dice che per rinnovarne la semente, lui seleziona quelli tondi, lisci di colr rosso-vermiglio, perchè quelli costoluti << ….. la natura si diverte a farli venir fuori così!>>). Tra le risate generali, accetta che vengano fatti dei rilievi sommari su quelle piante già adulte che sono già pronte a dare il terzo raccolto e di procurarci un pò della semente che ricava dai pomodori del primo palco.
Raggiungiamo il secondo coltivatore in località Torre Vado, dove possiamo ammirare una coltivazione a circa 50 metri dal mare (in linea d’aria). Si vedono ancora i segni di un antico terrazzamentoche è stato modificato dai presidi estivi costruiti non più tardi di 30 anni fa. la tendenza della pianta ad allettarsi è stata risolta con una bassa palizzata realizzata con canna domestica dello stesso luogo. A prima vista, sembra che i pomodori siano tutti costoluti, in reltà, è facile trovare sulla stessa pianta anche quelli lisci e globosi o con costolatura appena accennata. Nell’intervista, ci dice che già negli anni ’60-’70, chi tornava dalla Svizzera per ristabilirsi nella propria terra, si accorse ch quella varietà locale di pomodoro non veniva più prodotta, era stata sostituita da altre varietà; così (già in quegli anni!) <<…. cominciò la ricerca di quei contadini anziani che ancora tenevano la semente>>.