La Cipolla bianca di Margherita continua a crescere

È un periodo di fermento per gli agricoltori che producono la famosa Cipolla bianca di Margherita di Savoia sugli arenili, che si fregia del marchio europeo di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Ormai è quasi a termine la raccolta della selezione più tardiva ‘Giugnese’, che ha seguito quella ‘Aprilatica’ e ‘Maggiatica’. I bulbi delle tre selezioni si differenziano dal punto di vista morfologico per la forma, che da piatta nella cipolla ‘Aprilatica’ diventa più globosa fino a diventare quasi isodiametrica nella ‘Giugnese’.
La raccolta è il momento per selezionare i bulbi per la coltura da seme che sarà impiantata a partire da agosto. Per questo scopo, tra le piante estirpate se ne scelgono quelle che presentano bulbi grandi e di forma rispondente alla relativa selezione. Le piante sono raggruppate in piccoli cumuli, protette dalla paglia e residui vegetali per evitare una disidratazione rapida e/o danni provocati dal sole diretto. Completata la disidratazione della parte aerea, i bulbi, rigorosamente distinti per selezione, sono riposti in cassette di legno forate per favorire l’arieggiamento e vengono conservati in locali ben ventilati.
Il lavoro non è ancora concluso: bisogna provvedere alla raccolta dei semi che sono ormai in via di maturazione. Appena questa è conclusa, le porzioni terminali degli steli fiorali portanti le ombrelle vengono tagliate, riposte in sacchi di iuta molto ampi e conservate all’ombra per completare l’essiccazione. La raccolta dei semi si effettua ancora oggi con operazioni manuali di battitura delle infruttescenze per favorire l’allontanamento dei semi dalle capsule deiscenti. Si attende poi una bella giornata di vento di terra, secco, per separare i semi dai residui vegetali.

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