Coltivazione ex situ e caratterizzazione di “Melanzana bianca” in Orto Botanico

Qualche anno fa il custode Cosimino Piscopiello di Tricase ci ha fatto conoscere una varietà di melanzana dalla colorazione non violacea o nerastra ma bianco-latte, che a maturità diventa giallo intenso. Nel mese di giugno 2016, anche se era già tardi, Cosimino ha recuperato dal semenzaio realizzato in pieno campo circa 30 piante e ce le ha date da coltivare in Orto Botanico.

In effetti, le assistenze colturali hanno fatto sì che quasi tutte le piante attecchissero, ma sono arrivate in produzione solo alla fine di agosto. Le piante erano decisamente più piccole rispetto a quelle coltivate dal custode, ma i frutti erano nella norma ed abbiamo potuto osservare da vicino il loro sviluppo. L’irrigazione è stata quasi giornaliera, non abbiamo effettuato alcuna concimazione chimica o organica, solo sarchiature e scerbature manuali. Non abbiamo registrato fitopatie a carico delle piante o di organi specifici. Il frutto è risultato compatto, consistente al tatto, con epidermide ispessita, sempre lucida, con una uniforme colorazione bianco-latte (solo nelle zone danneggiate o ammaccate beige). La compattezza si è mantenuta anche durante la cottura.
La maturazione della melanzana è lentissima e non si rilevano fasi di invaiatura o di viraggio (sicuramente avviene in maniera molto veloce); anche quando è diventata gialla, risultava essere compatta e più dura al taglio, con possibilità di resistere sulla pianta anche per settimane.
L’estrazione dei semi risulta essere molto difficoltosa, perché sono ben inclusi nella polpa per niente spugnosa e vengono danneggiati dal taglio; bisogna aspettare che il frutto cominci a marcire per poterli isolare ma, spesso, vengono marciscono anche loro. Sono stati isolati semi da frutti maturi a diversi stadi (fresco, con post-maturazione di una/due settimane, in marcescenza) e la loro semina è stata effettuata in questi giorni, in plateaux alveolati, tenuti nella serra dell Orto Botanico.

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