Colture salentine abbandonate: lo zafferano

Nel Salento il ritorno a colture ormai desuete ha portato quella dello zafferano ad essere tra le più interessanti. Da Nardò a Surano, da Zollino a Trepuzzi, si raccolgono testimonianze di associazioni o piccoli imprenditori che si cimentano in questa coltivazione tanto faticosa quanto remunerativa.
A Surano (LE), l’Associazione “Petali e oro” cerca di sfruttare la vocazione agricola e le peculiarità socio-culturali del proprio territorio, ripristinando questa coltura che nei secoli passati era assai affermata nei comuni del versante jonico, come Galatina, Galatone, Porto Cesareo, Oria, Grottaglie e Nardò (qui in particolare si teneva un mercato annuale). Michele Sabato, socio dell’Associazione, ci racconta che il suo interesse per lo zafferano è nato casualmente, durante una passeggiata negli incolti sassosi del comune di Surano, che offrivano fioriture autunnali di Colchico e Zafferano.
Le diverse associazioni che in provincia di Lecce hanno avviato ormai da qualche anno la coltivazione dello zafferano comprano i bulbi da ditte sementiere anche estere, ma qualcuno sta valutando la possibilità di domesticazione dello zafferano di Thomas, specie endemica dell’Italia meridionale (in Flora d’Italia è segnalata solo per Puglia, Basilicata e Calabria), che ha come habitat naturale i pascoli aridi e sassosi. Rinvenire le stazioni di presenza di questa specie così rara e sottoporle a tutela significherebbe individuare e tutelare quelle riserve biogenetiche dalle quali i programmi di agricoltura sostenibile potrebbero attingere germoplasma autoctono per il miglioramento genetico. Anche a questi attenti e consapevoli agricoltori, va la nostra stima ed il nostro augurio!

2 Commenti su “Colture salentine abbandonate: lo zafferano”

  1. Giuseppe Bernardi

    Ho coltivato lo Zafferano per alcuni anni: i bulbi da seme sono pugliesi, provengono per l’esattezza da Deliceto. Purtroppo i topi hanno decimato i bulbi da me incautamente conservati in magazzino, in attesa del trapianto annuale, ne sopravvivono solo pochissimi. Per anni ho cercato lo Z. di Thomas nel Salento e in Basilicata, senza fortuna. Se può esservi utile una piccola colonia è stata segnalata nel Parco Punta pizzo isola di S.Andrea.

    • Pietro Santamaria

      Grazie della segnalazione. Dello zafferano di Deliceto abbiamo scritto su questo sito e abbiamo postato anche un video sulla nostra pagina di facebook (è anche sul nostro canale di Youtube). Se può ci aiuti a recuperare il recuperabile. Grazie.

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