Conservazione ‘in-situ’ presso i terreni della Ex-Terra a Ceglie Messapica

Attività di conservazione in-situ realizzate in collaborazione con il DISAAT

Nell’ambito delle attività di conservazione in-situ di risorse genetiche vegetali autoctone a rischio di erosione promosse dal progetto BiodiverSO, il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali (DISAAT) dell’Università di Bari Aldo Moro ha stipulato un’apposita convenzione con la società benefit Ex-Terra di Ceglie Messapica (BR) per supportare il mantenimento per almeno cinque anni di alcune varietà locali di interesse, tra cui: le varietà di pomodoro Regina ‘a scràsc’ (rosso e giallo), il melone autoctono ‘fiore di fava’ ed il ‘gaghiubbo’, la cima di rapa ‘quarantina’ di Francavilla Fontana ed infine una popolazione di bietola da coste rossa. Nelle scorse settimane, i tecnici del DISAAT hanno effettuato una missione di verifica presso i terreni della società Ex-Terra, accompagnati dai responsabili Angelo Giordano e Valerio Tanzarella. I terreni sono situati in contrada Conca, in un paesaggio agrario suggestivo in cui l’agrobiodiversità è curata in ogni particolare.

 Gli orti destinati alla conservazione in-situ sono realizzati in un paesaggio in cui oliveti, frutteti ed arbusti spontanei si alternano per esaltare l’agrobiodiversità mediterranea.

 Le aree destinate alle varietà a rischio di estinzione sono identificate con apposita cartellonistica.

Delle varietà locali occorre sapere apprezzare pregi e difetti

Presso i terreni della Ex-Terra sono conservati due ecotipi agrari di pomodoro Regina di Ceglie Messapica, cosiddetti a scràsc nel dialetto locale a motivo del particolare portamento prostrato e dell’accrescimento indeterminato della pianta. A detta del sig. Giordano, i due ecotipi, che presentano bacche (rosse e gialle) più piccole rispetto ad altri ecotipi di pomodoro ‘Regina, sono tuttavia più resistenti e produttivi in condizioni pedo-climatiche ‘difficili’, e sono particolarmente adatti alla conservazione invernale e alla preparazione di sughi saporiti.

  Bacche di pomodoro della varietà ‘a scràsc’ rosso, ecotipo agrario di Ceglie Messapica.

Bacche di pomodoro della varietà ‘a scràsc’ giallo, ecotipo agrario di Ceglie Messapica.

Sempre secondo il sig. Giordano, il melone della varietà gaghiubbo’, che si presenta ormai prossimo alla maturazione, è particolarmente resistente alle malattie ed alla siccità, ed ha un sapore ‘profumato’ e non molto dolce, ma presenta una scarsissima resistenza alla conservazione, per cui deve essere consumato entro 48 ore dalla raccolta.

Nell’orto sono presenti anche piante di bietola ‘rossa’, ormai a fine ciclo ed in fase di produzione del seme: si tratta di un ecotipo locale di Ceglie Messapica, originariamente selezionato a partire da alcune piante selvatiche, e che produce foglie grandi ma con una ‘costa’ (la nervatura centrale) particolarmente stretta e con un colore rosso caratteristico.

 Melone della varietà ‘gaghiubbo’ in fase di maturazione.

  Piante di bietola da coste ‘rossa’, in fase di disseccamento e pronte per la raccolta del seme.

A cura della cooperativa AGRIS

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