La cucina pugliese è un intreccio di tradizioni: araba, bizantina, grega e sveva.
Essa è semplice perchè nasce dalle classi più povere che utilizzavano i prodotti della terra con ricette di rapida esecuzione. Non c’era tempo per le donne da dedicare alla cucina. Esse, alla stregua degli uomini lavoravano nei campi. I cibi da loro preparati soddisfavano appieno le esigenze di tutti: erano di facile digestione e possedevano un alto contento nutritivo, indispensabile per le fatiche della terra.
Vi proponiamo alcune foto tratte dal libro di Luigi Sada del 1973 “Cucina pugliese di poveri”: IL PASTO DEL MEZZOGIORNO (Friselle e pomodori per ristorare in parte, e non per ripristinare le forze muscolari spese nella dura fatica dei campi); LE PETTOLE DI NATALE (L’attesa della nascita del Messia era anche l’attesa di un pranzo generoso e dei pasticcini e croccanti tramandati tra i segreti delle massaie); STOMACI VUOTI NEL FRANTOIO GRASSO (Fagiuoli o fave pestati a purea, o verdura lessata, fette di pane duro ed un laghetto d’olio nuovo nell’unico piatto di tutti gli addetti al frantoio…).
A cura di Alessandra PANARO