Ecco cosa prevede il nuovo PSR Puglia per gli agricoltori custodi

Per tutelare la biodiversità vegetale il nuovo PSR della Puglia prevede la sottomisura 10.1 “Pagamento per impegni agro-climatico-ambientali”.

In continuità con quanto avviato nella precedente programmazione, al fine di scongiurarne l’estinzione e di tutelare la biodiversità agraria regionale, saranno sostenuti il mantenimento e la reintroduzione sul territorio della coltivazione di varietà, cultivar, cloni, popolazioni naturalmente adattate alle condizioni locali e regionali e minacciate di erosione genetica.

Alla base del riconoscimento del rischio di erosione genetica, per quanto riguarda gli ortaggi, c’è anche il lavoro svolto dal progetto BiodiverSO.

Le attività condotte nell’ambito del Progetto hanno messo in evidenza l’esigenza di distinguere le risorse genetiche in termini di emergenza del rischio di erosione: varietà che non sono più coltivate, varietà solo conservate nelle banche del seme e varietà, pur destinatarie dell’azione di tutela finanziata con il precedente PSR Puglia 2007-2013, non più ritrovate sul territorio regionale.

Dai dati in possesso della Regione, dai dati scientifici disponibili e dagli esiti delle attività di esplorazione e caratterizzazione, discendono i criteri sulla base dei quali sono stati definiti gli indicatori per la valutazione del livello di rischio di erosione delle varietà oggetto di aiuto (indicatore “Grado di rischio”: il livello 1 corrisponde al minore rischio di erosione, il livello 2 al maggiore rischio di erosione).

La Regione Puglia ha redatto l’elenco regionale delle varietà a rischio di erosione e per ciascuna ha determinato il livello di rischio, legato alla maggiore velocità di perdita genomica. A questo vengono associate sia una maggiore difficoltà, per gli eventuali agricoltori custodi, nel reperimento del corrispondente materiale riproduttivo, che una pressoché assoluta mancanza della domanda di mercato. Il parametro adoperato per valorizzare questa difficoltà e il livello di rischio per specie è il numero (medio) dei siti in cui le varietà sono state trovate. È stata stimata la superficie massima (in ha) della media dei siti suddetti per disporre di un ordine orientativo di grandezza delle superfici coltivate. Al di sopra dei suddetti valori si è individuato il livello di rischio minore (1). Per il dettaglio si rimanda alla tabella allegata.

La sottomisura sosterrà, con un aiuto annuale, esclusivamente le aziende i cui conduttori si impegnano a conservare in situ – nella zona di coltivazione tradizionale o nell’area di origine – e nello specifico on farm – le risorse genetiche vegetali a rischio di erosione genetica, di cui all’elenco regionale, e che per questo sono qualificati come coltivatori custodi. Essa prevede il rispetto dei seguenti impegni per un periodo minimo di 5 anni:

  1. Conservare in situ, coltivando, ovvero riproducendo in azienda, una o più delle risorse genetiche vegetali di cui all’elenco successivo per un quinquennio.
  2. Conferire alla Regione a titolo gratuito sementi (materiale vegetale).

Il premio base per le ortive sarà di 214 euro/ha; per varietà con livello di rischio 2, invece, 225 euro/ha.

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