Il Fagiolino di Deliceto di Lucia e Gaetano

Il Subappennino Dauno ci ha sorpresi per la ricchezza in biodiversità agraria che ancora conserva. È infatti nelle zone più isolate che si riescono tuttora a trovare antichi materiali genetici, preziosi per la loro rarità e tipicità.

In uno dei paesi dei Monti Dauni, Deliceto (FG), abbiamo incontrato Gaetano (classe 1928) e Lucia (classe 1930), una coppia affiatata che da sempre porta avanti l’orto di famiglia e che ci ha accolto con molta simpatia e disponibilità. La signora Lucia ha generosamente aperto la sua casa e ha chiesto al marito di prendere tutti i barattoli e i sacchettini di carta in cui gelosamente conservano i semi che annualmente seminano e riproducono nel loro piccolo e ricco orto. Oltre a zucca, zucchine, cime di rapa, peperoncino, cicoria (che si semina sgretolando il fiore secco), di cui Lucia e Gaetano ci hanno donato i semi, l’ortaggio a cui i due simpatici amici forse tengono di più è il “Faggiuline”, il Fagiolino di Deliceto. Ce ne avevano già parlato in paese, ma molti lo ritenevano ormai scomparso, ed invece, le nostre ricerche ci hanno portato in questa casa semplice ed accogliente. Il seme del Fagiolino di Deliceto è di colore marroncino e si semina ad aprile, quando le temperature non scendono più al di sotto di una certa soglia. La pianta è rampicante e si avvinghia alle canne disposte a croce che il sig. Gaetano posiziona accanto ad ogni piantina. Il baccello è pronto intorno alla fine di luglio e si raccoglie quando i semi all’interno non sono troppo piccoli, ma già un pochino ingrossati. È allora che si cucina e si consuma il Fagiolino di Deliceto, quando i semi hanno una certa consistenza e ciò ne esalta il sapore e la corposità.

In collaborazione con Salvatore Cifarelli e Francesco Losavio

 

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