“Ce ué u lambascion, tu dà scavà” (se vuoi il lambascione te lo devi scavare). Questo detto ci ricor…


“Ce ué u lambascion, tu dà scavà” (se vuoi il lambascione te lo devi scavare). Questo detto ci ricorda che per ottenere qualcosa di buono c’è bisogno di impegno e fatica. Ed effettivamente per fare i lambascioni sott’olio c’è da lavorare. Ecco qui un’idea per conservarli.
I bulbi vanno puliti, lavati e lasciati in acqua per dodici ore circa. In questo intervallo di tempo occorre cambiare l’acqua almeno un paio di volte. Questa operazione è utile perché rende più dolci i lambascioni.
Successivamente si prende una pentola con aglio, menta, aceto e un pizzico di sale. A bollitura dell’aceto si immergono i bulbi precedentemente lavati. Al primo bollo questi vengono scolati e messi su un canovaccio per farli asciugare.
Senza mai toccarli con le mani, con un cucchiaio si pongono all’interno di barattoli di vetro e pressati. Senza chiudere completamente il barattolo, lasciarli per una notte con abbondante olio extravergine di oliva. Al mattino i barattoli vengono chiusi per essere conservati.
Dopo qualche giorno si possono già assaggiare… “Tu chiamale se vuoi, emozioni”…







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