I Greci e i Romani, come anche le raffinate corti del Rinascimento, bandirono l’aglio dalla mensa, per il cattivo odore che, a seguito della sua ingestione, trasmetteva all’alito, al sudore e ai… gas intestinali. Alfonso di Castiglia, ad esempio, voleva lontano dalla sua corte per almeno un mese chi avesse mangiato aglio, affinché il cattivo odore non fosse interamente svanito.
Gli Egizi, invece, lo annoveravano tra le piante sacre e gli prestavano addirittura un culto per le sue virtù terapeutiche. Non a caso nei testi di fitoterapia, all’aglio vengono attribuite spiccate proprietà antisettiche, anzi in passato veniva considerato come specifico rimedio preventivo per contrastare le epidemia di colera, peste, tifo e difterite. Molto nota era una preparazione a base di aglio, chiamata “l’aceto dei quattro ladroni”, utilizzata come antisettico ed eccitante. Galeno, invece, descrive la preparazione di alcune formulazioni di vino all’aglio da utilizzare contro vermi, febbre o come ricostituente.
Oggi l’aglio è in voga come rimedio naturale per la cura dell’ipertensione arteriosa e quale regolatore del ritmo cardiaco. Molti sono i prodotti commerciali erboristici a base di aglio, privi di cattivo odore, ma nessuno sarà tanto efficace quanto il suo impiego fresco per la preparazione di infusi e tinture. E non da meno l’efficacia di avere un rimedio fitoterapico molto meno costoso!
