Questa è da raccontare (e da leggere guardando le foto).
Noi pugliesi siamo grandi “mangiatori” di cime di rapa. Già ad agosto iniziamo ad aspettarle per cucinarle con le orecchiette o con gli spaghetti, con o senza acciughe. Bene. Qualche giorno fa ho ricevuto una foto da Angelo Giordano, un nostro grande amico, paladino dell’agrobiodiversità.
«Non c’è un nome ma volevo farti vedere questa varietà enorme di cima di rapa» mi ha scritto su WhatsApp. È iniziato subito uno scambio di messaggi:
«Dove?».
«Ceglie Messapica».
«Ma dove, vedo delle protezioni intorno?».
«Sì, sono piante nate spontaneamente nella serra di un amico che le coltiva».
«Incredibile, in questo periodo non le ho mai viste così grosse».
Ho precisato ad Angelo che ero curioso di vedere le infiorescenze, perché in questo periodo le cime di rapa che si trovano al mercato sono piccole e hanno tante foglie.
Il giorno dopo Angelo è tornato da Giuseppe, il suo amico che le coltiva, e ha ripreso la nostra conversazione tramite WhatsApp.
«Foto appena fatte, fresche, fresche» mi ha scritto. E ha aggiunto: «Tieni presente che in mano ho secondo e terzo taglio».
«Eccezionale».
Forse perché avevo dato l’idea di essere un po’ scettico, Angelo mi ha sorpreso un’altra volta con un altro messaggio:
«Le prove con data certa come i sequestrati». E mi ha inviato la sua foto con le cime di rapa e la prima pagina di un giornale: «Sul Quotidiano di oggi, dove ci siete anche voi per la partecipazione alla Fiera del Levante».
Continua (con i dettagli sulle caratteristiche e la storia di questa antica varietà di cima di rapa).

Che spettacolo!
Continuo a desiderare le piantine di ogni cosa.
come si chiama questa qualità e se si trova in commercio vorrei comprarla
Mai viste in questo periodo! !!!!😮
..Non mangiarle tutte…fatti un po di seme..
Ma non è fuori stagione?😊
D’accordo, però tenete presente che la coltivazione è in serra, dove il microclima è completamente diverso. Inoltre non si parla di agricoltura biologica, quindi viene da pensare ad un terreno fortemente concimato chimicamente.
Che poi sia una varietà antica da certamente un valore in più, ma va dimostrato sul campo, con ulteriori semine.