Vi piacciono i figghiule (la “e” è muta)? I figghiule (i figliuoli, i figlioletti) sono le infiorescenze secondarie del cavolo broccolo, che si raccolgono dopo il taglio delle infiorescenze principali. O quelle delle cime di rapa e di altre brassicacee ma non del cavolfiore, che non le produce differenziandosi cosi nettamente dal cavolo broccolo. Sono germogli che si formano all’ascella delle foglie.
Figghiule sono anche i germogli dei carciofi (i carducci) e di altri ortaggi, come quelli tenerissimi del finocchio, e i polloni dell’ulivo, e non solo.
Nelle varietà locali degli ortaggi che li producono, i figghiule vengono formati in numero elevato; invece nelle varietà comuni e negli ibridi il miglioramento genetico ha fatto in modo da avere un’infiorescenza unica, a maturazione contemporanea, per ottenere un’unica e contemporanea raccolta del prodotto da destinare all’industria.
Nella selezione delle migliori varietà locali, gli agricoltori puntano ad avere figghiule grandi e numerosi, per aumentare la produzione e poter raccogliere prodotti per più tempo.
I figghiule di solito sono più teneri dei germogli principali e vengono visti dagli agricoltori proprio come figli della pianta madre. Anche se a volte alcuni vengono esclusi per dare più vigore a quelli che restano (…): pensate ai carducci (che staccati potranno essere piantati per dare un’altra pianta di carciofo: una specie di figliuol prodigo, protagonista della parabola evangelica, che torna alla casa del padre dopo una lunga assenza) oppure pensate ai polloni dell’ulivo (“Lasciano crescere su quelle messe da piè, che tolgono il rigoglio agli ulivi, le quali come noi per similitudine abbiamo chiamate figliuoli, così Columella, avendo l’occhio al medesimo, nominò sobole – Piero Vettori, 1574. Trattato della coltivazione degli ulivi. Giunti, Firenze)…
Del resto il vocabolario piemontese – italiano, come altri, ci informa che figliuolo significa ragazzo, putto, zitello, fanciullo, figliolo, fig. germoglio, rampollo, pollone. Appunto.
