Protagonisti di questa storia di biodiversità, ambientata nello splendido panorama di Ostuni, sono due fratelli, sostenitori e volontari del Progetto “I Giardini della Grata“, di Ostuni.
Stiamo parlando di Benedetto e Beniamino Farina, figli di un Giardiniere (come prima si usava chiamare chi coltivava gli orti), da sempre impegnanti nel recupero degli orti periurbani che abbracciano la “città bianca”.
La loro storia si intreccia con la storia misteriosa di due varietà di carciofo, una chiara ed una scura, e a raccontarla è Antonio Capriglia, presidente della Cooperativa Biosolequo che gestisce i Giardini e con il quale i due fratelli condividono questa esperienza.
Presso i Giardini della Grata gran parte dei terrazzamenti è dedicata da sempre alla coltivazione di diverse varietà di carciofo. Sin da prima che il Progetto “I Giardini della Grata”prendesse forma negli orti erano presenti varietà di carciofi di cui si sapeva ben poco. Il Progetto, che molto del suo impegno dedica all’opera di recupero di antiche varietà, si è occupato di continuare a preservare queste varietà di carciofo preesistenti e inizialmente molto malmesse. Solo dopo, grazie alla pubblicazione dell’Almanacco BiodiverSO, si è risaliti all’identificazione delle due varietà con il Carciofo bianco di Ostuni e il Carciofo nero di Ostuni.
Ma nel frattempo, Beniamino, che lavora negli orti da circa 10 anni, da buon sperimentatore ha voluto piantare nei Giardini altre due varietà di carciofo, ottenute a partire da carducci coltivati da sempre nella campagna del fratello Benedetto e di cui ignora l’origine. Si tratta di piante di carciofo di taglia bassa, poco produttive, tardive. Delle due, la varietà violetta presenta spine, che compaiono anche sulle foglie nella prima fase di crescita della pianta.
Gli amici dei Giardini della Grata, fornitori di Eco-logica per la segnalazione di nuove varietà locali, hanno consegnato al coordinatore del Progetto BiodiverSO, il Professore Pietro Santamaria, le due varietà sconosciute di carciofo. Le abbiamo battezzate “i figli del Giardiniere” in onore di Benedetto e Beniamino che le hanno conservate finora e in attesa di scoprire di più.
Per BiodiverSO parte una nuova sfida: caratterizzare le due nuove varietà, speriamo arrivino presto i risultati di questa nuova avventura.
Scritto da Maria De Tullio.