Fogghie mischiate, cardunceddi e pan cotto

Ecco un breve testo che riporta i riferimenti al consumo di fogghie mischiate, cardunceddi e pan cotto nelle campagne di Barletta nella metà del XIX secolo.

Fin dalla prima metà del 1800 il professore di Agricoltura nella Regia Università degli Studi Achille Bruni ha riportato notizie sul consumo di una misticanza di erbe spontanee: “I campagnuoli e la gente povera raccolgone quest’erba (Beta cicla), la Sinapis hispida, la Sinapis pubescens, la Brassica fruticulosa, la Diplotaxis tenuifolia, il Sonchus tenerrimus, il Sonchus oleraceus, il Cichorium intybus, qualche altra pianta, e ne fanno il loro prediletto camangiare denominato volgarmente fogghie mischiate”.

Nello stesso moto, l’autore descrive lo Scolymus maculatus che “Porta le foglie radicali con macchie bianche, e nei giorni festivi di Pasqua si mangia sotto il nome di carduncieddi salvaggi” e della Diplotaxis tenuifolia: “I villani delle masserie allessano quest’erba allo stato di tenerume insieme col pane di campagna, e poi la condiscono con olio e sale, mangiandola avidamente. Siffatto cibo rustico vien riconosciuto coi nomi di pan cotto e ruca, e forma l’ordinario camangiare di quella povera gente. Gli è certo però che a molti piace; ed io credo che non influisce in ciò il solo forte appetito prodotto dall’aria campestre, bensì l’abbondanza del glutine in quella qualità di pane bruno che dicesi perrozzo o perruozzo”.

Il consumo di fogghie mischiate, carduncieddi e pan cotto rientra nella consuetudine alimentare in provincia di Foggia.

mercato via Rosati a Foggia (foto di Maurizio Marrese)Cardoncelli al mercato di via Rosati a Foggia
Fonte: Achille Bruni, 1857. Descrizione botanica delle campagne di Barletta. Stamperie e Cartiere del Fibreno, Strada Trinità Maggiore n. 26., Napoli.

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