Gli ortaggi vanno ad acqua

Gli ortaggi sono prodotti agricoli utilizzati a scopo alimentare soprattutto allo stato fresco. Il loro consumo è particolarmente elevato nei Paesi del Mediterraneo dove la coltivazione delle piante da orto vanta antichissime tradizioni legate al clima mite e alle proprietà rinfrescanti, dissetanti, digestive e nutrienti di questi prodotti.

Il profilo qualitativo e nutrizionale degli ortaggi è determinato in generale dall’elevato contenuto in acqua, dal basso potere calorico (se si esclude la patata), dall’elevata concentrazione di elementi minerali, vitamine, fibre e sostanze bio-attive a spiccato effetto salutistico.

Ciò che colpisce di più di un ortaggio è il suo elevatissimo contenuto in acqua. Una fetta di anguria di 100 g può contenere anche 96 g di acqua (“Con l’anguria, mangi, bevi e ti lavi la faccia”). Questo però non deve far pensare che gli ortaggi siano prodotti che sprecano acqua. Tutt’altro. L’impronta idrica, ciò la quantità di acqua contenuta nel prodotto più l’acqua necessaria per ottenerlo, è decisamente più bassa in un ortaggio che in altri alimenti. Alcuni ortaggi, coltivati nelle condizioni migliori dal punto di vista tecnologico, riescono a produrre 1 kg di prodotto con 15 L di acqua, mentre per produrre 1 kg di carne bovina possono essere necessari anche 15.000 L di acqua.

Meditate gente, meditate.

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