È in fase di allestimento il campo catalogo di germoplasma di carciofo previsto dal Progetto BiodiverSO. Lo sta realizzando e lo curerà l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Bari.
Durante i mesi scorsi, sono state individuate numerose varietà locali di carciofo in diverse località pugliesi oggetto di esplorazione dedicate al recupero e alla salvaguardia di risorse genetiche autoctone. Il materiale è stato trapiantando nel campo catalogo e sarà caratterizzato dal punto di vista morfologico e agronomico.
La maniera più semplice per propagare il carciofo è la messa a dimora di carducci (polloni), porzioni di pianta prelevate da grossi cespi delle vecchie piante. Questa propagazione agamica si pratica generalmente in autunno, tagliando con un coltello la parte esterna della pianta (almeno tre foglie) con le relative radici, per poi riporla nel terreno. I carducci vengono posizionati in apposite buche colmate con la terra. Si provvede a somministrare dell’acqua per compattare il terreno e farlo aderire alle radici. Nei giorni successivi, bisogna quindi verificare che sia avvenuto il regolare attecchimento e, nel caso, procedere con un nuovo piantamento per evitare le fallanze.
In collaborazione con la ditta Verde Apulia.