La biodiversità che dà un calcio alla mafia

Che la biodiversità sia un concetto molto ampio e complesso, questo è evidente sia tra gli scienziati che tra i comuni consumatori. Ma che la biodiversità possa giocare un ruolo determinate per l’educazione e che addirittura possa contribuire a contrastare le mafie, è tutta un’altra storia.

Da tre anni ormai, a Valenzano, un comune alla porte di Bari, l’Associazione “Oikos” Onlus, in collaborazione con la cooperativa “Amici per Amore”, gestisce un terreno confiscato alle mafie coltivando vecchie varietà e riscoprendo il valore delle erbe spontanee con un gruppo di minori (dai 6 ai 16 anni) ospiti della comunità-casa “Carolina Miolli”.

Il progetto è partito sviluppando l’idea del garden therapy, ossia della riabilitazione attraverso il contatto con le piante e la terra. La gestione del bene confiscato, fortemente voluto dalla Presidente della associazione, Chiara Castelletti, e dal presidio di Libera Valenzano, ormai è una delle attività educative più sviluppate all’interno della comunità.

L’obiettivo è stato proprio quello di restituire un terreno, in passato appartenuto alla malavita organizzata locale, alla collettività e in particolare di renderlo fruibile per progetti di riabilitazione per i soggetti più deboli della comunità valenzanese.

I piccoli agricoltori, oggi, coltivano assiduamente l’orto, producendo tanti ortaggi come cavoli ricci, cavoli cappucci, leguminose e orobanche, imparando a trasformarle secondo la tradizione locale.

I bambini si fanno portavoce di legalità e della biodiversità nella terra e sulla tavola, e gridano ai grandi di non dimenticare e di preservare il passato rurale e il mondo contadino.

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