La biodiversità in orticoltura: un focus sulla Puglia

L’Italia è il paese più importante per la produzione di ortaggi in Europa ma resta piuttosto indietro per il numero di varietà di ortaggi registrate. Un recente articolo pubblicato sull’Italian Journal of Agronomy riporta la situazione della biodiversità in orticoltura in Italia e, soprattutto, in Puglia.

La biodiversità – neologismo coniato dall’entomologo E.O. Wilson nel 1986 – è l’intera variabilità delle forme di vita o varietà degli organismi che interagiscono con l’ambiente. Per le produzioni vegetali, consideriamo una parte soltanto della biodiversità: l’agrobiodiversità, che rappresenta la diversità dei sistemi agricoli coltivati (agroecosistemi) in relazione a: i) geni e combinazioni di geni entro ogni specie; ii) specie; iii) combinazioni di elementi biotici e abiotici che definiscono i diversi agro-ecosistemi.

Antonio Elia e Pietro Santamaria, rispettivamente dell’Università di Foggia e dell’Università di Bari, hanno pubblicato un nuovo contributo sulla “Biodiversità in orticoltura: un patrimonio da salvare. Il caso della Puglia” (Italian Journal of Agronomy, 8 (1), 21-34; DOI: 10.4081/ija.2013.e4; pdf al seguente link: http://www.agronomyjournal.it/index.php/agro/index).

La diversità intraspecifica che si osserva in orticoltura è molto ampia e non trova eguali in altri gruppi di colture.

Negli anni gli orticoltori hanno condotto un intenso lavoro di selezione che ha portato alla creazione di una moltitudine di varietà locali. L’ISTAT, nel suo rapporto annuale, prende in considerazione circa 40 colture orticole che rappresentano un esempio di biodiversità.

La diversità intraspecifica degli ortaggi è ancora maggiore. Essa può essere analizzata anche esaminando le informazioni contenute nel Catalogo comune delle varietà delle specie di ortaggi, giunto alla sua trentesima edizione, che riflette la situazione al 23 agosto 2011 e contiene, per i 27 paesi dell’UE, 19.576 varietà.

Nonostante l’Italia rappresenti il paese europeo più importante per la diffusione e la produzione degli ortaggi, in questo Catalogo troviamo 1.513 varietà italiane (l’8%). Invece l’Olanda, che in termini di produzione degli ortaggi copre l’8% del totale europeo, ha registrato 7.826 varietà.

La stessa contraddizione si registra a livello delle regioni italiane: la Puglia, che in termini di superficie interessata dalla coltivazione degli ortaggi detiene con il 22% della superficie totale il primato italiano, ha registrato solo 24 varietà nel Catalogo europeo e si posiziona all’ottavo posto nella graduatoria delle regioni italiane. Il 54% delle varietà registrate nel Catalogo comune sono ibridi; una situazione simile si registra in Italia.

La Puglia è particolarmente ricca di varietà locali di ortaggi. Nell’articolo sono descritte alcune delle espressioni di biodiversità più significative: carota di Polignano e carota di Tiggiano, cipolla di Acquaviva delle Fonti e cipolla bianca di Margherita di Savoia, cima di rapa, carosello e barattiere, cicoria di Molfetta e cicoria di Galatina.

ANTONIO ELIA, PIETRO SANTAMARIA, 2013. Biodiversity in vegetable crops: a heritage to save. The case of the Puglia Region. Italian Journal of Agronomy, 8 (1), 21-34. DOI: 10.4081/ija.2013.e4

Fonte: http://www.freshplaza.it/news_detail.asp?id=52316

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