La carota degli arenili di Margherita di Savoia e Zapponeta

«A var pastnac, ad agust av-à iess nat» è l’antico detto salinaro che ci riferisce Ruggero Piazzolla, agronomo di Margherita di Savoia che nel suo campo a ridosso delle dune sabbiose del litorale del paese custodisce un’antica varietà di carota.  Il detto sottolinea la necessità di eseguire entro agosto la semina di questa carota che in passato era ampiamente coltivata sugli arenili di Margherita e Zapponeta. Molto probabilmente si tratta di una popolazione locale ottenuta a seguito della protratta autoriproduzione dei semi da parte degli agricoltori della varietà ‘San Lorenzo’.

Le caratteristiche peculiari di questa popolazione sono la forma appuntita del fittone, anche quando è pronto per la raccolta, la lunghezza, che può raggiungere anche 50 cm, e la notevole croccantezza e dolcezza. Sono state proprio le dimensioni e la facilità di rottura del fittone a decretare la progressiva scomparsa della coltivazione di questa popolazione locale che poco si adatta alla manipolazione meccanica post-raccolta ed al confezionamento in contenitori standard.

Attualmente è quasi scomparsa, soltanto pochi metri quadri nel campo di Ruggero.  E probabilmente ancora qualche anziano di Margherita e di Zapponeta che ci stiamo impegnando a cercare.

3 Commenti su “La carota degli arenili di Margherita di Savoia e Zapponeta”

  1. Salvatore Scribano

    Ero interessato a seminare qui in Veneto a Quarto d’ Altino le carote di varieta quasi estinta con il fittone molto appuntito. Ovviamente con la sabbia. Avrei bisogno di istruzioni su come seminarle e come si deve preparare il bancale dell orto con la sabbia dato che non l ho mai fatro. E magari poter avere anche dei semi di questa varieta. Sarebbe un onore per me Grazie. Salvatore Scribano

  2. Salvatore Scribano

    Ero interessato a seminare qui in Veneto a Quarto d’ Altino le carote di varieta quasi estinta con il fittone molto appuntito. Ovviamente con la sabbia. Avrei bisogno di istruzioni su come seminarle e come si deve preparare il bancale dell orto con la sabbia dato che non l ho mai fatro. E magari poter avere anche dei semi di questa varieta. Sarebbe un onore per me Grazie. Salvatore Scribano

    Aggiungo ulteriormente a quello su scritto, che il tentemativo di seminarle, non sarebbe fine a se stesso, ma vorrei provare ad auto produrre i semi in modo che questa magnifica varietà non si estingua. In qualche modo salviamo la nostra esistenza!!
    S

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