La coltivazione del pomodoro in un documento del 1913

In un documento del 1913 denominato “La coltivazione industriale del pomodoro” sono state rinvenute importanti notizie e fonti storiche su questo ortaggio.

L’autore, il prof. Ferruccio Zago, in una lunga e articolata dissertazione, passa in rassegna le varietà più coltivate all’epoca in Italia. Preziose illustrazioni e fotografie arricchiscono i temi trattati. Tra queste varietà, ritroviamo il famoso Re Umberto, presente in tutti i cataloghi sementieri all’incirca fino agli anni ’40-’50. Successivamente questa varietà fu soppiantata da altre, ed il re Umberto scomparve fino a qualche anno addietro, quando qualche appassionato ricercatore riuscì a recuperarlo direttamente dall’America, dove gli emigranti lo avevano portato con loro nelle valigie di cartone, e dove si è conservato fino ad oggi.

Il libro riporta confronti varietali, lavorazioni necessarie al terreno, dissertazioni sull’utilità della semina diretta o del trapianto (a questo proposito si rileva che la semina diretta permette uno sviluppo migliore dell’apparato radicale), informazioni sulla costruzione dei semenzai. Riporta inoltre notizie sui diversi tipi di sostegno da utilizzare e indicazioni sulla selezione del seme.

Una parte molto interessante è dedicata all’utilizzazione dei residui di lavorazione del pomodoro. Vi si descrivono le tecniche su come utilizzare bucce e semi per produrre: foraggio; olio e panelli (dai semi e dalla farina di semi); sostanza concimante e sostanza combustibile.

Infine, le fotografie d’epoca, ci riportano uno spaccato della vita contadina dei primi del ‘900, con i visi, i costumi, gli attrezzi agricoli e gli insediamenti produttivi nello sfondo.

 

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