La vita di un popolo possiamo rilevarla anche dalla sua lingua autoctona, cioè dal vernacolo che porta impresso il solco più o meno profondo del tempo. Per il popolo esso è lo specchio che riflette l’influsso delle dominazioni straniere, dei rapporti commerciali, dei suoi periodi floridi e delle sue depressioni. Nel raccogliere i proverbi che la gente si tramanda verbalmente di generazione in generazione, gli autori Nicola Stragapede e Cleto Bucci hanno con somma sorpresa scoperto tutto ciò, quasi a toccare lo spirito incontaminato delle varie epoche nella loro più intima ed impenetrabile interiorità. La varietà e la mole del materiale raccolto con certosina pazienza, portato in una lingua non ancora codificata, hanno comportato un lavoro non indifferente che vede la luce nel volume “Sapienza Rubastina”. L’opera, efficacemente illustrata dal pittore Domenico Sgarongella, è stata divisa in dieci parti, la più rilevante delle quali è quella riguardante l’agricoltura, da cui si stralciano alcuni esempi.
In particolare si cita l’articolo “La sapienza del nostro popolo nei proverbi” (pagina 16 e 17 della rivista “Il rubastino : periodico bimestrale de la Pro loco di Ruvo” del 1971 n. 3, lug.-ago., fasc. 4).
Il documento è stato recuperato da Agriplan srl nell’ambito delle attività di indagini storiche e bibliografiche del progetto BiodiverSO.
