La semina della varietà Catalogna bianca di Tricase

A Tricase, la tradizione impone che il giorno di San Pietro e Paolo (in realtà giorno prima, giorno dopo) debba essere effettuata la semina della catalogna bianca. Il nostro custode, il Sig. Cosimino Piscopiello, segue alla lettera le prescrizioni ed ha già preparato diversi semenzai, perché prevede di assegnare la coltivazione dell’ortaggio ad altri contadini, a parenti e ad amici.
In autunno, le piante da destinare alla produzione di seme, vengono spiantate dopo il primo raccolto o quando sono ben evidenti i caratteri morfologici e trapiantate fuori campo, magari sotto un muro a secco, al riparo anche dalle lavorazioni meccaniche del terreno, dove completano il ciclo biologico con la fioritura e maturazione dei semi. A giugno, quando sono ormai secche, vengono spiantate, lasciate in ammollo per 24 ore e poi battute in modo da liberare i semi che, in genere, rimangono chiusi nell’ovario.
Nel semenzaio, viene preparato un letto di semina con terriccio universale ben sfarinato e intanto la semente (piccola e inconsistente) viene mischiata a cenere. La semina deve essere rada e uniforme e viene subito seguita dal compattamento in modo che i semi non rimangano in superficie ma che nemmeno sprofondino troppo nello spessore di terra con il rischio di non riuscire a germinare. L’irrigazione a pioggia chiude questa semplice ma delicata fase della coltura di “Cicoria bianca di Tricase” e, come per ogni azione che darà i suoi risultati a lungo termine, se ne affida la riuscita alla volontà divina, in questo caso ai Santi Pietro e Paolo!

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