Spesso le nostre ricerche partono da vecchi ricordi o da voci che circolano. Bene, una di queste voci sostiene che un tempo lungo le coste a sud di Bari, precisamente a Mola di Bari, era coltivato un pomodoro molto apprezzato per il suo colore e soprattutto per il suo sapore. Il tutto era legato al fatto che questo pomodoro veniva coltivato vicino alla costa ed era irrigato con acque salmastre che fornivano una particolare sapidità alle bacche. Il Pomodoro di Mola era molto apprezzato quindi non solo perché il suo gusto risaltare nelle insalate ma soprattutto per preparare in estate la salsa dal profumo e dal sapore irraggiungibili.
Ritrovare il Pomodoro di Mola sembrava una vera e propia “mission impossible” ma grazie all’aiuto di Vito Lepore (a destra nella foto), molese verace, abbiamo conosciuto Antonio Griglia, agricoltore da sempre, come la sua famiglia.
Antonio Griglia coltiva il Pomodoro di Mola in un campo dove ha trapiantato circa 12.000 piante. In questi giorni lo sta raccogliendo sia come prodotto da insalata sia per preparare la salsa. Ogni anno usa il seme autoprodotto da lui, effettua la scelta del seme e prepara il semenzaio (“a rodde“). La tecnica colturale è quella tramandatagli dai genitori. Tra l’altro, sistema la vegetazione delle piante di pomodoro in file ordinate in modo tale da liberare il passaggio tra le file e soprattutto per coprire con le foglie i frutti ed evitare così scottature e migliorarne il colore; in dialetto molese l’operazione vine indicata così: “‘ndravve“.
Il pomodoro da salsa di Antonio è per veri intenditori. Quando propone il Pomodoro di Mola sulle sedie per l’esposizione tradizionale di questo prodotto, per la strada dove abita, dopo poche ore il prodotto è esaurito.
Con queste ultime righe cercherò di farvi sognare come ho sognato io stamattina in campo con Vito e Antonio: la soffice terra rossa, tutta ben lavorata, la brezza del maestrale che muove le chiome dei nostri olivi, il profumo e il colore rosso quasi accecante del pomodoro appena raccolto, l’oro rosso di Mola.