Con l’articolo “L’ortolano con le sue erbe fresche” pubblicato su Noci Gazzettino nel 1980, Vittorio Tinelli pubblicò anche la poesia “L’ortolano”. La introdusse così: «Nella poesia che segue ritraggo in quadri diversi le varie attività dell’ortolano che a volte è produttore e venditore della sua merce. Predispone le sue semine, i sui lavori, raccoglie e quindi porta a vendere con la carretta e l’asino i suoi ortaggi per le strade del paese.
È felice, orgoglioso e se ne vanta. Il guadagno del giorno è incentivo per un maggiore impegno futuro.»
La proponiamo nella versione in italiano.
L’ORTOLANO
Hai preparato una bella aiuola
di cipolle;
avanti, intorno hai piantato
verze, cavoli e insalata.
Ecco empi la vasca
fino all’orlo;
con sei o sette anfore,
innaffi l’insalata romana.
Pianti là vicino al trullo
ravanello,
senape, prezzemolo,
cavoli ricci e fagiolini.
Più in là ingrossa ben bene
Il finocchio;
dopo un poco lo interri,
lo imbianchisci,
lo lavi con l’acqua per bene.
Porti tutto al mercato
caricato
ben colmo il traino.
Attenzione, stringi i freni
a ogni discesa……
che il carro è pieno
di lattughe, di insalate,
di cicorie bianche e bietole.
Giri per le strade del paese
son quattrini
che ti buschi nella giornata
con tre ortaggi e due insalate!
Poi emetti il tuo grido di richiamo
gioiosamente:
la gente viene, parla, ride,
prende la merce,
paga ed è contenta.
Tu poi aggiusti i cavol cappucci
tiri con le redini l’asino,
passi all’altra strada
ove l’altra gente aspetta.
Qui ti chiamano le signore
perché dia loro la verdura
E ti svuotano il traino.
Pieno pieno di quattrini
Il taschino tu ti porti nell’orto;
e pensi calmo e allegro
“Domani farò lo stesso”
Vittorio Tinelli
“Noci Gazzettino” 1980 (agosto-settembre)
Da una segnalazione di Francesco Di Giovine trascritta da Alessandra Panaro