Luigi Conte era un uomo mite e paziente. Da molti anni curava un piccolo orto urbano in una delle poche aree non ancora toccate dalla cementificazione nel comune di Galatina, in provincia di Lecce. La scorsa estate eravamo andati a trovare lui e sua moglie, che coltivavano un piccolo grande scrigno di biodiversità in pochi metri quadrati di terra. Pomodori estivi lunghi e tondi; altri invernali piriformi di notevoli dimensioni, dal sapore intenso e dall’ottima serbevolezza. E poi ancora zucchine rigate e meloncelle tonde, oramai quasi introvabili. Ci aveva spiegato i ritmi colturali e qualche piccolo segreto; era un esperto: riproduceva quei semi da decenni.
Dopo la menzione della sua esperienza, comparsa sul sito del progetto BiodiverSO, molti avevano conosciuto e ri-conosciuto il suo lavoro di custode della biodiversità. Numerosi anche i ringraziamenti diretti alla redazione dell’articolo. Ma lo stesso progetto BiodiverSO sarebbe poco senza il grande lavoro di questi anonimi testimoni di una cultura rurale di cui ormai è difficile, ma essenziale, ricomporre i pezzi.
Da qualche giorno Galatina piange la scomparsa di Luigi.
BiodiverSO vuole dunque dedicargli un pensiero e ringraziarlo ancora per ciò che è riuscito a tramandarci.