Nella ricerca di antiche varietà locali, ci siamo imbattuti in un bellissimo esemplare relegato oramai negli orti di pochi custodi: il Cucummaru di San Donato. Questa varietà di Cucumis melo è storicamente coltivata nell’agro di San Donato di Lecce, comune che sorge nella Valle della Cupa.
Il Cucummaru è un prodotto assolutamente identificativo della comunità sandonatese, perchè coltivato solo qui.
Grazie alla gentilezza e disponibilità della signora Chiara SAVONITTI, conosciamo un anziano contadino, il signor Mario Paglialonga, classe 1940. Nel suo campo possiamo ammirare rigogliose piante di Cucummari, con numerosi frutti.
Il Cucummaru è verde brillante, coperto da una leggera peluria che perde con l’avanzare della maturazione, di forma allungata e con numerose screziature di color verde scuro, che variano per forma e dimensione da esemplare ad esemplare. Il signor Mario ci illustra le principali fasi colturali: la semina viene effettuata in semenzaio i primi di marzo e le giovani piantine vengono messe a dimora intorno al mese di aprile. La raccolta avviene da metà maggio, in anticipo rispetto, ad esempio, alle meloncelle.
Mario ci racconta che un tempo il Cucummaru veniva coltivato da tutti i sandonatesi, così come le zucchine, altra coltura particolarmente diffusa nel comune. Durante il periodo di maturazione, ogni mattina i contadini si recavano in campagna verso le 03.00 di notte per portare il raccolto nella piazza del paese con le prime luci dell’alba. Tutte le mattine si teneva un mercato estemporaneo, che attirava compratori da Lecce, Brindisi e Bari nonché da tutti i paesi limitrofi. San Donato si animava così di voci, rumori di carri o di moto, via-vai di biciclette. Nel giro di due ore era tutto finito, il raccolto venduto e i contadini tornavano nei campi a lavorare. Fino a qualche anno fa, nel mese di maggio si teneva anche una grande Fiera che aveva i cummarazzi per protagonisti.
La storicità della coltivazione del Cucummaru è testimoniata anche da fonti bibliografiche, come ad esempio il libro “Vita tradizionale di San Donato nel Salento” di Giovanni De Blasi, che lo identifica come Cucumis flexuosus.
Prima di salutarci, il signor Mario vuole fare un appello ai giovani, affinchè non perdano l’interesse e la passione verso la terra e verso il patrimonio culturale: «Ci vogliono sacrifici, è vero, ma non possiamo perdere le tradizioni». Inoltre, riprodurre varietà locali vuol dire anche «essere sicuri di ciò che si produce, e non schiavi dei semi comprati», che molto spesso possono avere problemi, non essere fertili, non dare il prodotto desiderato e dopo allora, cosa mangiamo?
L’importanza della biodiversità e della sicurezza alimentare si impara con le lezioni silenziose che la natura offre a chi con umiltà e cuore aperto sta ad ascoltare.
Buongiorno, come posso fare a rintracciare il signor Mario? Vorrei chiedergli qualche seme o qualche piantina e, soprattutto, avere il piacere di conoscerlo. Grazie Francesca
Buongiorno,
le mando sulla sua mail l’indirizzo e-mail dell’autore dell’articolo.
buon giorno vorrei avere qualche seme del cucummaru di san donato come posso fare? a chi devo rivolgermi?
Contatti la Pro Loco di San Donato o il prof. Donato Salvatore Tanieli (vicesindaco).