È tempo di percoche, e noi pugliesi a questo frutto non sappiamo proprio rinunciare. Non riusciamo a resistere alla intensità del suo sapore, al profumo che sprigiona, alla sua sodezza e all’arrendevolezza, allo stesso tempo, al consumo fresco e alle tantissime preparazioni gastronomiche. Chi non conosce la bontà della sangria o della più popolare percoca nel vino? Percoca e vino fanno un sodalizio che è come il matrimonio che festeggia tutte le nozze preziose e che vanno ancora più in là delle nozze d’oro e di quelle di diamante.
In tema di gastronomia però non si finisce mai di fare nuove scoperte, antiche abitudini confinate in territori ristretti e che non vanno più aldilà di questi. Una buona occasione per allargare le proprie conoscenze anche gastronomiche è di non mancare alle sagre perché qui certi segreti si svelano ad un pubblico più vasto di quello locale. E allora il turista che volesse scoprire di più sulla percoca e volesse farlo proprio nel borgo dei contadini non ha che da andare a Loconia. Seppure meno nota di Turi (BA), sede anche di un’altra sagra delle percoca, Loconia, a pochi chilometri a sud di Canosa, può riservare piacevolissime sorprese. Siamo in un esteso agglomerato urbano di una comunità di agricoltori che abita e coltiva un bel tratto della fertile piana dell’Ofanto. La campagna qui sembra un lembo strappato alla Romagna: terreni profondi, sabbiosi e argillosi, coperti di frutteti ordinati e generosi di frutta, soprattutto percoche. La regina è la percoca “Baby Gold”, una cultivar relativamente giovane che ti conquista non solo per la bontà della sua polpa soda ma anche per un aspetto giunonico.
Alla Baby Gold, sul finire dell’estate, Loconia riserva una sagra bellissima nella sua ampia piazza. In questa occasione gli agricoltori mostrano la versatilità di questo frutto proponendolo in decine di preparazioni diverse. Due mi hanno più piacevolmente sorpreso per via della singolarità della proposta di cui mi pare che quel territorio possa rivendicare la paternità perché non le ho trovate altrove: la “panzanella estiva” e la “spuma di ricotta alla percoca”.
La panzanella è un’ottima merenda e anche una cena che si consuma fredda e quindi ben si addice all’estate. Si prepara tagliando a pezzi irregolari la percoca e unendola a tocchetti di pane raffermo, cetriolo, cipolla rossa; si aggiunge un po’ d’acqua quindi si condisce il tutto con olio extra vergine d’oliva, sale e origano. Provatela! Ci vuole poco a prepararla, ed è una sinfonia di sapori.
La spuma di ricotta alla percoca può essere benissimo un dessert. Anche questa si prepara in un batter d’occhio: basta unire la percoca tagliata a dadini piccoli alla ricotta aromatizzata alla cannella e servirla, fredda, guarnendola con un rametto di timo. Più semplice di così!