I mugnuli salentini

Il Salento leccese è da sempre considerato un serbatoio di biodiversità.

Tra le varietà locali di ortaggi d’interesse agrario troviamo un cavolo broccolo detto “mugnuli”, che nelle varie località si trasforma in “spuntature”, “spuriàtu”, “càulu pòeru” o “caùli paesani”, coltivato per uso familiare o per i mercati locali.

Studi condotti nel Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia Vegetale-Di.Ste.BA-Università del Salento hanno evidenziato nei germogli di questi ortaggi la presenza di indoli, noti in letteratura per prevenire alcune forme di tumore. Inoltre esso è ricco di zolfo, sodio, potassio, magnesio, acido folico e vitamine che ne fanno un ottimo rimedio contro piccoli e grandi disturbi.

La morfologia della pianta di “mugnuli” si differenzia dai suoi simili grazie ad un’infiorescenza più piccola e meno fitta, con fiori bianchi e più grandi. Il sapore della “spuntatura” è dolce e fragrante, ottimo nella preparazione di piatti tipici della tradizione.

A seconda del periodo di trapianto, il raccolto va da novembre sino ad aprile. Una volta tagliato il corimbo principale altri ne vengono prodotti nel corso dei mesi successivi dalla stessa pianta, ma di più piccole dimensioni in genere variabili da 3 a 8 cm.

Le varie esplorazioni hanno permesso di osservare una certa variabilità tra precocità di accrescimento, forma e colore delle foglie, dimensione della pianta e caratteristiche dell’infiorescenza.IMG_0141   IMG_0149IMG_3483IMG_3481 IMG_3458foto biodiverso 27-08-2014 032   foto biodiverso 27-08-2014 029IMG_3480

4 Commenti su “I mugnuli salentini”

Lascia un Commento

Devi essere loggato per poter commentare.

« Back