Le prime coltivazioni di carciofo Violetto di Provenza in provincia di Foggia risalgono agli inizi degli anni ’60, in agro di Trinitapoli. Precedentemente a Trinitapoli era coltivato il cosiddetto “nostrano”.
Fin dalla fine del ‘700 coltivazioni di carciofo e di cardo erano presenti in tutta la Capitanata.
Dalle indagini condotto nell’ambito del progetto “Biodiversità delle specie orticole della Puglia”, è emerso che il primo riferimento alla coltivazione del carciofo in Puglia è contenuto nel testo di Giuliani “Memorie storiche politiche, ecclesiastiche della città di Vieste” (1768). Nel testo “Su di un viaggio fisico-botanico sulle piante economiche nella provincia di Capitanata”, apparso sul Giornale enciclopedico di Napoli (1791), Baselice segnala la coltivazione del Cynara horrida (sinonimo di Cynara cardunculus), detto Sgalera o Scalera a Lesina, di cui si consumavano le infiorescenze “scarcioffole”, e del Cynara scolimus detto cardone o carcioffo. Della Martora, in diverse pubblicazioni (1815-1852), e De Leonardis (1858) accennano alla coltivazione del carciofo (Cynara scolymus) e dei cardi (cardoni, Cynara cardunculus) nella Capitanata piana, subappennino Dauno e Gargano (Vico).
Successivamente al carciofo “‘nostrano”è stato introdotto il “Violetto di Provenza”.