Ombrellini infestanti

Ombrellini spontanei

Avremmo dovuto essere in spiaggia sotto il sole e invece siamo stati completamente sommersi da acqua, vento e fulmini in questa assurda settimana di giugno.
Pensavo alla campagna completamente esposta, ai delicati fiori spontanei, ai mille insetti che volano instancabili di fiore in fiore per garantire il proliferare dei vegetali, attirati delle piccole ghiandole profumate all’interno dei calici.
Ma dove vanno i bombi, le farfalle, le cimici dai nomi importanti quando piove? Dove trovano riparo?
Finita la poggia, sono uscita spesso ad osservare il mondo bagnato.
Si respira un’aria nuova, pulita, sotto un cielo chiaro e determinato ma ancora gonfio di nuvole dall’aria incerta; probabili goccioline sospese nel tempo.
Le canne verdi si muovono fresche e serene sui residui di posidonia e fra loro, rispuntano i capolini bianchi, lucidi di pioggia, delle carote selvatiche.
Forse per la semplicità e leggerezza della forma che pare un merletto, questi fiori in inglese sono chiamati Queen Anne’s Lace, dalla Regina Anna che preparando un pizzo si punse un dito, dal quale scese una goccia di sangue che ne colorò di rosso una piccola parte.  E un piccolo fiore rosso, al centro dell’infiorescenza, ne serba il simbolo e la memoria.
Piante esuberanti, al punto da divenire a volte considerate infestanti, decorano i prati di candidi mantelli di minuscoli fiori e consentono ai creativi di avere a disposizione materiale in abbondanza a costo zero, da utilizzare in composizioni floreali fresche o secche.
Con il loro ombrellino etereo dalle delicate sfumature di bianco e di rosa, accentuate dal contrasto con il fiore centrale di un porpora più scuro, a differenza di altre specie spontanee, che recise, tendono ad avvizzire rapidamente, regalano diversi giorni di freschezza, mantenendo orgogliosamente retti i loro teneri capolini bianchi.
Bellissimi sui lunghi steli, accostati alle infiorescenze dell’aglio selvatico, composti in piccoli vasi, allietano le nostre colazioni estive, e in elaborati intrecci floreali, pranzi e cene eleganti.
Per i colori delicati e il portamento leggiadro sovente sono tra i fiori dei bouquet delle spose, o tra i loro capelli, ad impreziosirne l’acconciatura.
I più piccoli, fermati da un filo di rafia naturale o da un nastrino, diventano raffinati segnaposto, mentre i più grandi, accostati con gusto, si trasformano in ghirlande e deliziosi cesti per contenere piccoli frutti.
Sono attratta dal fiore per la sua delicatezza e versatilità, ma in considerazione della sua qualità di pianta spontanea edule, non posso dimenticare le altre parti che la compongono e che possono essere utilizzate in alcune ricette, gastronomiche e terapeutiche.
Mi piace riportare brevemente tra queste, alcune, di più facile realizzazione.
I fiori, interi o a piccoli pezzi, lavati e asciugati accuratamente, possono essere pastellati e fritti.
Gli steli tagliati a tocchetti, con le giovani foglie basali, potete aggiungerli nelle fresche insalate estive. Ne accresceranno il sapore!
Le radici, accuratamente lavate, lessate, affettate e condite, costituiscono un ottimo contorno. E se, dopo averle tritate, le passate con olio d’oliva, succo di limone e sale, potete utilizzarle come condimento per pesce e carni lesse.
Sempre per le radici, in attesa che il bel tempo ci riporti in spiaggia, vi consiglio di tenere a mente che la loro polpa grattugiata e sistemata tra due panni sottili, è un efficace rinfrescante e lenitivo naturale per curare gli eritemi e le scottature solari.
I piccoli frutti della carota selvatica, infine, ci regalano, un prezioso olio dal delicato profumo di iris che, tra gli altri usi, viene inserito nelle essenze floreali francesi per favorire la calma e il riposo della mente, sensazioni a cui aspiro costantemente e che mi avvolgono, puntuali, in un prato costellato di ombrellini spontanei, abitati e festanti.

Un Commento su “Ombrellini spontanei”

  1. Bisogna avere uno sguardo che sa vedere per descrivere in questo modo la bellezza della Natura. Forse è grazie a sguardi così che, nonostante qualche giusta ribellione, questa nostra Amica, questa Madre, alla fine decide di restarci alleata.

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