Il “Pisello riccio di Sannicola”

Nell’agro del comune di Sannicola (LE) abbiamo incontrato un agricoltore anziano che ci ha raccontato con orgoglio la storia del “Pisello riccio di Sannicola”. Questa antica varietà pugliese di pisello non mostra particolari esigenze nutritive. Infatti, a detta dell’agricoltore, in passato e soprattutto nell’ultimo dopoguerra, essendo molto richiesto nei mercati, il “Pisello riccio di Sannicola” veniva coltivato anche nelle zone non fertili, meno indicate per gli ortaggi. Nonostante il terreno non ottimale, la coltivazione veniva effettuata senza grosse problematiche, ed è per questo che in molti comuni intorno a Gallipoli la coltivazione del pisello “riccio” di Sannicola ha rappresentato un’importante opportunità di rinascita dal punto di vista economico, dopo il secondo conflitto mondiale.

Oggi, purtroppo, questa varietà è stata abbandonata a favore delle moderne varietà commerciali.

Dopo il reperimento e il recupero del seme di questo noto ortaggio salentino, il gruppo di lavoro dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) del CNR ha effettuato la caratterizzazione morfo-agronomica. La semina in pieno campo è  stata effettuata nel mese di dicembre (2016) e nei mesi successivi le piante sono state coltivate fino alla fase di produzione, avvenuta a maggio 2017.

Il “Pisello riccio di Sannicola” si caratterizza per uno sviluppo nano della pianta. In compenso, le energie risparmiate dalla pianta per la crescita vegetativa vengono utilizzate per un’abbondante fioritura e produzione di baccelli, che portano alla formazione di piselli verdi, ottimi sia per consumo fresco che per consumo secco.

L’appellativo “riccio” è dovuto alla presenza sulla pianta di viticci che assumono una forma a spirale.

 

In collaborazione con Salvatore Cifarelli, Francesco Losavio, Paolo Direnzo, Antonio Quattromini

 

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