Proseguono le attività di conservazione ‘in situ’ presso la cooperativa Solequo (3 di 5)

Varietà locali di carciofo per usi differenti

Presso la cooperativa Solequo sono coltivate e ‘custodite’ le varietà di carciofo ‘nero’, ‘bianco’ e spinoso’ di Ostuni. Nella zona di Ostuni è tradizione coltivare ‘in asciutta’ queste tre varietà, disponendole lungo i muretti a secco ed attorno ai trulli, dove si ritiene che possano beneficiare, nel periodo di massima produzione, della maggiore umidità del terreno conservata al di sotto delle pietre: si tratta infatti di varietà tardive (producono attorno a marzo-aprile) e potrebbero pertanto soffrire per un’eventuale carenza idrica nella fase della formazione dei capolini.

Il ‘nero’ ha un ciclo leggermente più precoce rispetto al ‘bianco’ ed al ‘selvatico’, e produce capolini di colore più scuro e di forma più tonda e tozza (schiacciato all’apice). I capolini del ‘bianco’, invece, hanno una forma più lunga ed affusolata, e sono tradizionalmente impiegati in cucina per preparare i carciofi ‘ripieni’. Lo ‘spinoso’, infine, presenta una pianta con un portamento più vigoroso e ‘selvatico’ rispetto alle altre due varietà, e produce carciofini di più piccola pezzatura, normalmente impiegati per le conserve sott’olio.

Al centro, campo di carciofi allestito per la conservazione in situ presso contrada Ceravolo (Ostuni); a sinistra e a destra, rispettivamente, piante delle varietà ‘bianco’ e ‘nero’ di Ostuni.

A cura della Cooperativa AGRIS

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