Questo libro di Luigi Sada del 1977 è piuttosto difficile da reperire. Contiene preziose ed antiche ricette dell‘arte culinaria pugliese di cui l’Autore riporta anche, a fronte, la traduzione in dialetto barese e inglese.
Il testo è suddiviso in piccoli capitoli: dagli “apristomaco”, come la “cialledda”, agli ortaggi, passando per le minestre, le verdure cucinate con ricette prelibate, come le “cipolle ripiene barlettane”, carni, fino ad arrivare ai dolci natalizi.
Sfogliando tra una ricetta e l’altra troviamo piccole curiosità sempre legate alla cucina nostrana dell’epoca.
Ad esempio, lo sapevate che esiste una “smorfia gastronomica”? Non senza la sottile ironia che contraddistingue la sua penna, Sada ci fa sapere che mangiare le erbe di campo (n. 50) porta alla povertà…, preparare una frittata di verdure (n. 27) conduce irreparabilmente ad una delusione d’amore…, e così via.
Scoviamo un’altra piccola rarità nel capitolo “La famiglia del litro (misure di capacità del vino nelle Puglie)”: boccali particolari che fanno da unità di misura per il vino: “u zzule” (la “e” è muta), che corrisponde ad una brocca da 2 litri, oppure la soma o salma che indica la capacità di ben 180 litri.
Insomma c’è da divertirsi oltre che farsi venire l’acquolina… “in bocca”.
Ricerca e testo a cura di Alessandra Panaro