Alcune colture appaiono così radicate in un territorio da immaginare che la loro coltivazione in quel luogo sia sempre avvenuta; in realtà non sempre è così. Risulta curioso infatti leggere documenti come quelli di seguito riportati (Anonimo 1913 e Cerasino 1951) da cui risulta che la coltivazione del carciofo in Puglia nel 1913 era praticamente inesistente e veniva proposta come potenziale coltura da introdurre in aree a vocazione orticola come Bisceglie, Trani, Mola, Polignano e Monopoli. In una di queste aree, qualche decennio dopo, la coltura del carciofo assunse caratteri così particolari da fare attribuire alla varietà la denominazione di “Carciofo di Mola” o “Locale di Mola”.
La varietà Carciofo di Mola compare in diverse pubblicazioni, come quella citata del 1951 (dopo soli 38 anni dalla prima proposta di introduzione della coltura in Puglia), e dal 2015 è riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia.
A cura di Donato Buttaro
- Anonimo 1913. La consociazione del frutteto con piante erbacee in provincia di Bari. La Propaganda Agricola, 212-213.
- Cerasino C. 1951. Come faccio per produrre carciofi precoci. Agricoltura pugliese, 44-45.